Cosa resterà in centro a Gallarate quando si realizzerà l’ospedale unico
È il tema che ha messo in agitazione tutta la politica cittadina, dopo la presentazione dei piani di Asst. Nell'articolo l'analisi del documento e una infografica per orientarsi " a colpo d'occhio"
Ma esattamente che funzioni rimarranno, in centro a Gallarate, quando si realizzerà l’ospedale unico?
È questo il tema di cui discute da tempo la politica cittadina e che martedì sera ha creato un certo sgomento, quando è emerso che le richieste della città (ribadite da due mozioni, una di maggioranza e una di minoranza) non sono state recepite.
Il piano di Asst Valle Olona è definito e riportato in un documento che è stato appunto presentato martedì in Commissione Sanità a Gallarate.
L’elemento che più ha creato scalpore è stato il mancato inserimento dell’Ospedale di comunità, che era stato richiesto dal consiglio comunale ed era riportato nei verbali del 2021 sull’Accordo di Programma complessivo (che poi nel 2022 è stato distinto in due accordi: quello già sottoscritto sull’ospedale unico e quello sulle aree da dismettere). Una “struttura sanitaria di ricovero della rete di assistenza territoriale”, condotta prevalentemente da personale infermieristico ma con medico presente in alcuni orari, che “svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero”, si legge nelle linee guida del Pnrr.
Al di fuori della questione dell’Ospedale di comunità, secondo quel piano i servizi vengono concentrati in tre edifici da mantenere nel patrimonio pubblico: da un lato il padiglione Polimedico su via Bonomi, a fianco dell’ospedale ottocentesco di Camillo Boito; al capo opposto della attuale area ospedaliera la ex sede del Distretto in via Leonardo Da Vinci (destinata a Casa di comunità hub) e la Villa Sironi di piazza Giovine Italia (Casa di comunità spoke, “succursale”). Qui verrebbero concentrate le maggiori funzioni previste.
Alcune di queste funzioni (come un secondo centro prelievi e la sede dell’automedica Areu) non sono però ancora confermati e nel documento vengono ancora riportati come ipotesi.
In questa mappa (cliccandoci sopra si apre in dimensioni maggiori) si visualizza “a colpo d’occhio” cosa rimane e cosa sarà ceduto:
Clicca sull’immagine per vedere la grafica in dimensioni maggiori
Per l’ospedale del Boito, pregevole edificio storico, il documento del consiglio comunale proponeva infine l’uso per “spazio museale, sede di associazioni, funzioni didattico formative”, comunque non socio-sanitarie in senso stretto. Ma Asst rileva anche che i lasciti testamentari alla base dell’edificio prevedono un vincolo a funzioni dell’ “ambito sanitario”.
Le aree dell’ospedale di Gallarate da alienare
Al di fuori del Padiglione Polimedico e dell’ospedale del Boito, le altre aree ospedaliere (compresi parcheggi) sono destinate all’alienazione, cioè alla vendita, sulla base di una valutazione immobiliare indicata nello studio Arexpo elaborata da Mate Engeneering, Stefano Boeri Architetti e Seingim. Nelle aree da alienare vanno comunque individuati anche 100-120 posti auto da mantenere a servizio delle Case di comunità.
Tra gli edifici da vendere c’è anche il palazzo tra largo Boito, via Trombini e via Bonomi (4800 metri quadri di superficie), per cui Asst Valle Olona ha registrato un interesse da parte della vicina scuola paritaria, il Sacro Cuore.
Infine viene prevista anche la cessione della sede del Cps (887 metri quadri, circa 3500 metri cubi circa) che invece si trova in periferia, in via De Magri, vicino al ponte della Mornera.
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