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Chiusura della pediatria: “Scelta controproducente, finirà a peggiorare il servizio”

La preoccupazione di Margherita Silvestrini e Samuele Astuti per le scelte di accorpamento del reparto, analizzate con operatori e pazienti. "Fatto per garantire la copertura a Busto e Saronno, ma che avrà effetti negativi"

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«Non si deve smantellare quel che funziona ed oggi è credibile. Anche nell’ottica del futuro ospedale unico». Margherita Silvestrini, consigliere comunale del Pd di Gallarate, lancia un appello per mantenere la struttura al Sant’Antonio Abate, dopo l’annuncio dell’accorpamento del reparto a Busto.

«In questi giorni abbiamo ascoltato i pediatri di base, il personale dell’ospedale, alcuni pazienti, per avere un quadro chiaro e dettagliato» dice Silvestrini, che si sta muovendo insieme al consigliere regionale dem, Samuele Astuti. «La pediatria non chiude per garantire le ferie al personale, ma per garantire la copertura dei servizi a Busto Arsizio e Saronno, dove invece sono deficit di personale» analizza la consigliera Pd.

«Il reparto di Gallarate negli ultimi tempi ha riacquistato in anni una credibilità – che si era un po’ persa negli ultimi anni – e una fiducia nei pazienti e nei pediatri di base, con cui il personale ha costruito un rapporto di collaborazione fondamentale. Il reparto garantisce il servizio di neonatologia a supporto della maternità, con numeri significativi, con una natalità elevata, superiore forse anche a quella di Busto» (in proporzione all’area servita).

Se la domande c’è, l’accento è messo soprattutto sulla qualità del servizio erogato e sulla coesione del gruppo che lavora alla pediatria del Sant’Antonio Abate, valore importante in un periodo in cui in alcuni reparti si vive invece una situazione di turn-over del personale e di scarsa “stabilità”, per così dire. «L’equipe di Gallarate non ha carenze d’organico, nonostante la penuria di specialisti che invece mancano in altri contesti, come appunto Busto e Saronno. È una equipe coesa che lavora in maniera sinergica e garantisce la continuità e la motivazione necessarie».

«Insieme al consigliere regionale Samuele Astuti solleveremo la questione in Regione: si smantella ciò che funziona per garantire i turni dove ci sono carenze. E sappiamo che a fine estate i reparti di Busto e Saronno perderanno altri quattro pediatri che andranno altrove. Non si risolve così il problema: spostando il personale, il rischio è di far perdere motivazione e spingere all’esodo verso altri ospedali. Analogamente a quanto accade in altri reparti».

Un’ultima preoccupazione in particolare riguarda le lunghe degenze. «Non avremmo più una struttura per quei bambini con problemi cronici: l’unificazione si traduce in una diminuzione dei posti letto e ad andarci di mezzo per primi sono proprio i cronici».

Pubblicato il 21 Maggio 2019
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