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Maroni: “A giugno aspetto dal Governo la legge sull’Autonomia”

L’onorevole Roberto Maroni, intervenuto a Gorla Minore per presentare il suo libro “Il rito ambrosiano” ha dialogato con i cittadini su alcune diverse questioni rilevanti, tra autonomia e problemi giudiziari nel varesotto

Generico 2018

E’ un fiume in piena, Roberto Maroni, quando parla di Autonomia regionale: il tema gli è caro e lo si evince dall’entusiasmo con cui descrive i dettagli della legge e mette in luce quali sarebbero i risvolti positivi della sua attuazione.

L’ex governatore della regione Lombardia, intervenuto a Gorla Minore per presentare il suo libro “Il rito ambrosiano” racconta come tutto sia già pronto, basta solo che a Roma decidano di impegnarsi su questo fronte: «Ho sottolineato a Salvini quanto la questione sia importante – esordisce Maroni – L’accordo con il Governo c’è, è stato firmato lo scorso anno, c’è bisogno che sia preso in mano e si lavori per attuarlo. Ci sono 23 materie che possono passare dallo Stato alla Regione e sono presenti anche i criteri per finanziare queste materie: il costo storico e il costo standard, che confrontano quanto una regione spenda, ad esempio per un particolare esame diagnostico, in un ospedale lombardo e in altri luoghi. Non si tratta di  penalizzare il resto d’Italia, tutt’altro: questo modello spinge anche le altre regioni a diventare virtuose, a diminuire i costi. Ti insegno non a tanto spendere meno, ma a spendere meglio».

Maroni sta aspettando, quindi, l’attuazione di un cambiamento radicale in cui crede molto: incalzato da una domanda del pubblico, ammette di guardare al prossimo mese di giugno per avere una risposta concreta da parte del Governo Conte: «Adesso ci sono le elezioni, lo capisco, ma subito dopo sarà il momento di agire e portare la questione in Parlamento. Se per me si tratta un tema rilevante (e per la Lega, e non solo, questa legge lo è) e se chi sta governando con me dice no, io mi chiederei cosa ci sto a fare insieme». Sembra quindi che l’onorevole sia pronto a mettere in discussione l’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle se il passaggio all’Autonomia regionale non venisse attuato: è il solo esponente della Lega a pensarla in questo modo?

Quella sull’Autonomia, è soltanto la prima delle numerose domande poste dai gorlesi all’ospite. Il dialogo fra l’onorevole Roberto Maroni e i cittadini di Gorla Minore si snoda a margine della presentazione del suo libro: è a quel punto che viene data la parola al pubblico e gli interrogativi posti sono tanti e tutti interessanti.

Si punta lo sguardo su Maroni come persona, con la passione per la musica e la sua nuova vita lontana dalla politica, fra barche a vela, libri e Cammino di Santiago, ma si cerca di approfittare anche dell’esperienza dell’ex ministro per avere risposte su questioni rilevanti per la comunità.

E’ il caso di Silvia Caldiroli, presidente della Pro loco gorlese, che denuncia la difficoltà per i piccoli comuni a confrontarsi con il decreto Gabrielli, che disciplina la sicurezza in occasione di eventi o manifestazioni. Apprezzata la risposta di Maroni: “Sono consapevole del fatto che le norme in materia di sicurezza per una manifestazione che si svolge a Gorla Minore non debbano essere le stesse di Milano: è necessario pertanto compattarsi, far sentire la propria voce e non permettere che la burocrazia ostacoli le realtà come Gorla Minore – chiarisce l’Onorevole, che promette – Sono a disposizione per darvi una mano in questa battaglia”.

L’attenzione di Maroni viene infine richiamata sulla spinosa questione dello scandalo delle tangenti, scoppiato nell’ultima settimana e capace di aprire ad interrogativi sulle alleanze nel centro-destra: «Sto seguendo quanto sta avvenendo, un’indagine in cui sono coinvolte persone singole per le quali occorre vedere cosa emergerà dalle indagini. So che c’è chi ha usato parole forti all’interno della Lega (l’allusione è al commissario leghista varesino Gambini, ndr), io ho le mie opinioni personali sulla vicenda. Ciò che penso è che dobbiamo aspettare la fine delle indagini, intanto seguire l’andamento di queste elezioni: poi vedremo quale sarà il risultato e trarremo le nostre conclusioni».

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Pubblicato il 10 Maggio 2019
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