Exit poll: Bonaccini avanti in Emilia, Santelli in Calabria
Seggi aperti dalle 7 alle 23 nelle due regioni per eleggere i nuovi presidenti. Riflettori puntati sui risvolti del voto in Emilia

Secondo i primi exit poll della Rai in Emilia Romagna Bonaccini sarebbe tra il 47 e il 51%. Borgonzoni tra il 44 e il 48%.
In Calabria avrebbe vinto Santelli con il 49-53%.
In Emilia Romagna e in Calabria le urne sono aperte dalle 7 fino alle 23 per permettere ai votanti di esprimere la loro preferenza su chi sarà il prossimo governatore delle due regioni. Il numero dei cittadini chiamati al voto è di 3.515.ooo in Emilia e di 1.959.050 in Calabria.
RIFLETTORI PUNTATI SUL VOTO IN EMILIA
In Emilia la sfida è tra Stefano Bonaccini (Pd) e Lucia Borgonzoni (Lega): la regione, secondo il centrodestra, è il banco di prova della tenuta del governo, trattandosi di un territorio storicamente “rosso” in mano alla sinistra da anni. Bonaccini è presidente uscente: nel 2014 ha vinto con la coalizione Partito Democratico, “Emilia Romagna civica”, “Centro democratico – democrazia sociale” e Sinistra e libertà (Del) aggiudicandosi il 49% (615.723 voti). L’allora sfidante del centrodestra, Alan Fabbri, aveva raggiunto il 29%.
Oltre ai due favoriti, corrono anche Simone Benini (M5S), Domenico Battaglia (“Movimento 3V”), Stefano Lugli (“L’altra Emilia-Romagna”), Marta Collot (Potere al popolo) e Laura Bergamini (Partito comunista). Se si guarda anche alla possibilità di astensione il rischio di dispersione dei voti, viste le numerose liste nell’area radicale del centrosinistra, è molto alto.
Nel 2014 aveva votato solo il 37,4% degli aventi diritto al voto. Per scongiurare questo pericolo, Bonaccini e i suoi hanno cercato di “ricompattare” le varie anime della sinistra ricordando la possibilità del voto disgiunto. L’invito al voto è arrivato anche dai quattro ragazzi romagnoli delle Sardine, che proprio ieri hanno concluso questi due mesi di piazze con un bagno al Papeete, roccaforte estiva dell’allora ministro dell’Interno.
SFIDA A QUATTRO IN CALABRIA
In Calabria, invece, la sfida è a quattro: Jole Santelli per il centrodestra (“Jole Santelli presidente”, Forza Italia, Casa delle Libertà, Lega, Fratelli d’Italia, Udc), Filippo “Pippo” Calipo del centrosinistra (“Io Resto in Calabria”, Pd e “Democratici Progressisti), il grillino Francesco Aiello (prima volta che il M5S si presenta ufficialmente, con due liste: il Movimento 5 Stelle e “Calabria Civica-Liberi di cambiare”) e Carlo Tansi per gli indipendenti (“Tesoro Calabria”, “Calabria Pulita”, “Calabria Libera”).
La regione esce da cinque anni di governo del democratico Mario Oliviero, che nel 2014 aveva sconfitto Wanda Ferro (Forza Italia) con il 61,41%. Nel 2014 solo il 44% dei votanti era andato alle urne. Diversamente dall’Emilia, in Calabria si vota con il proporzionale.
(articolo in aggiornamento)
Ore 13.31
Arrivano i primi dati sull’affluenza nei seggi di Emilia Romagna e Calabria.
EMILIA ROMAGNA: Alle 12 l’affluenza registrata era pari al 23 per cento, oltre il doppio della precedente tornata elettorale (2014).
CALABRIA: L’affluenza alle 12 era superiore al 10,14 per cento.
ORE 19.35
L’affluenza in Emilia Romagna alle ore 19 è stata del 59,11% contro il 31,13/ della precedente tornata. La città con la maggior affluenza è stata Bologna ( 61,80% seguita da Ravenna con il 60,67%)
In Calabria alle 19 aveva votato il 35,52% degli aventi diritto, un dato sovrapponibile a quello della precedente consultazione che aveva registrato il 34,81%. La città con la percentuale maggiore è Catanzaro.
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