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I ragazzi de La Mini nell’Orto:”Vorremmo parlare con l’assessore di un vero skatepark”

L'associazione che ha in gestione la piazzetta degli skaters al Museo del Tessile si dice nuovamente disponibile a collaborare con l'amministrazione: "A patto che si voglia investire davvero"

Skaters

Dopo le segnalazioni dei ragazzi che la frequentano, la “Plaza” del Museo del Tessile è al centro di una piccola polemica. L’ex pista di pattinaggio del parco del Museo del Tessile, data in gestione dal Comune all’associazione “La Mini nell’Orto”, trasformata in “pista per sport a rotelle” e inaugurata a luglio 2017, oggi versa in uno stato di semi-abbandono.

Skatepark al Museo del Tessile, l’assessore: “La messa in sicurezza va fatta subito”

Cemento sconnesso e un tombino divelto preoccupano gli skaters, e effettivamente anche l’assessore allo Sport Laura Rogora, che ha dichiarato «se c’è un problema di sicurezza per tutti gli utenti allora bisognerà comunque intervenire come amministrazione», chiarendo poi che la manutenzione ordinaria del cemento, secondo la convenzione firmata dal suo predecessore Stefano Ferrario, spetterebbe all’associazione.

«L’incuria nostra – rispondono dalla Mini nell’Orto – è seconda solo a quella del Comune per il parco: per noi è difficilissimo stare dietro agli atti di vandalismo, anche perché essendo il parco aperto di notte e poco illuminato, ogni week-end è un terno al lotto».

Dall’associazione sottolineano che un anno e mezzo fa è stato fatto anche fatto un esposto per segnalare il problema, ma nulla si è mosso: «In più il problema è proprio alla base, dato che sotto il cemento c’è una serpentina di ferro obsoleta e che facilita i danni. Sarebbe da togliere tutto e rifare da capo. Le strutture che invece abbiamo piazzato noi sono ancora messe bene» – aggiungono.

L’associazione, però, apre all’amministrazione e spiega: «Siamo disponibili ad un confronto con il nuovo assessore, anche perché dialogare con istituzioni che spesso cambiano volto complica ancora di più la situazione. Se la gente si lamenta vuol dire che la pista è frequentata, si sente il bisogno di spazi come questi. In vista delle Olimpiadi di Tokyo, sarebbe carino se l’amministrazione finalmente mettesse a disposizione dei fondi per un vero skatepark, come stanno facendo a Somma Lombardo e Varese ad esempio». In più la chiusura definitiva del Capanno sembrerebbe essere dietro l’angolo, per incombenze maggiori, lasciando orfani la nutrita tribù degli skaters in città.

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Pubblicato il 31 Gennaio 2020
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