La Lega Pro conferma: “A porte chiuse fino al 3 aprile”
Gare senza tifosi per tutta la Serie C fino al 3 aprile. Per la Pro Patria la prima sarà a Lecco il 10 marzo

Ieri sera il Decreto del Governo ha imposto il “porte chiuse” a tutti gli eventi sportivi fino al 3 aprile.
La Lega Pro ha recepito la comunicazione da Palazzo Chigi e si è allineata a quanto stabilito, decretando che le prossime partite verranno giocate senza pubblico per tutta la terza serie del calcio italiano.
Anche la Pro Patria affronterà quindi le prossime partite a porte chiuse, a iniziare dalla gara di martedì 10 marzo al “Rigamonti-Ceppi” di Lecco. Bisognerà vedere se sarà confermato l’orario d’inizio, previsto per le 20,45.
Questo il comunicato della Lega Pro con le parole del presidente Francesco Ghirelli:
Alla luce delle disposizioni prese dal Governo, il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli precisa: “Governare l’emergenza vuol dire essere pronti ad ogni situazione e non farsi trovare scoperti ed impreparati. Modificheremo il calendario se si presentassero emergenze che mettessero in discussione la conclusione. Oggi questa eventualità non esiste ma siamo pronti ad affrontare l’eventuale scenario. Il comunicato della Lega Pro prende atto della disposizione governativa che prevede la disputa delle gare a porte chiuse fino al 3 aprile pv e nel contempo sancirà le disposizioni che regoleranno lo svolgimento dell’evento sportivo in tali circostanze. A me compete precisare alcune cose:
a) ci riserviamo la possibilità di modificare il calendario dei playoff e play out in presenza di eventi che dovessero aggravare la situazione generale e pertanto, se ci dovessimo trovare in quella malaugurata situazione, dovremo sfruttare questa opportunità
b) l’utilizzo dei campi per l’allenamento, previsto dal DPCM 4 marzo 2020, prevede il conseguente e necessario utilizzo degli spogliatoi, sempre rispettando le disposizioni previste nel citato decreto. Auspico che le istituzioni locali non si discostino dalla direttiva del governo
c) ogni esperienza ci deve insegnare qualcosa e noi dobbiamo essere pronti a cambiare anche prassi consolidate. Proporrò che l’inizio del campionato 2020-2021 venga anticipato di una o due settimane per avere margini che non ci obblighino a finali di campionato faticosi e “intasati” in caso di emergenze
d) ultimo, ma punto importantissimo, confidiamo nel ministro Spadafora affinchè i nostri club, che vivono molto con gli incassi dello stadio e che hanno già subito perdite significative in queste settimane e nel prossimo mese ne subiranno ancora di ingenti, possano ricevere il giusto aiuto con i provvedimenti finanziari e fiscali che il governo si appresta a varare”.
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