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Forza Italia rilancia la proposta di una scuola superiore: “Unire l’anima classica e digitale”

"Gli studi scolastici attuali non corrispondono alle richieste di mercato". La sezione di FI di Cardano al Campo ripropone la nascita di una scuola superiore innovativa, che "prepari i giovani al mercato del lavoro"

forza italia

«A Cardano non ci sono scuole di media superiore, il circuito scolastico termina con il diploma di terza media. Manca un indirizzo scolastico, dalla durata di cinque anni, dunque un diploma di scuola media superiore». Forza Italia torna a parlare a Cardano al Campo. Dopo la serie di proposte lanciate poche settimane fa per portare la città fuori dalla crisi scatenata dal coronavirus, ora ne rilancia una perché diventi oggetto di discussione anche all’interno dell’attuale maggioranza.

«Qualche giorno fa – dichiara Milena Melato, eletta commissaria del partito in città da pochi mesi – il dato riportato dalle fonti di informazione, secondo cui quasi quarantamila richieste di lavoro rimarranno inevase sul territorio nazionale. Perché? Gli studi scolastici attuali non corrispondono alle richieste di mercato. Dopo la scuola media dell’obbligo manca lo studio e l’applicazione delle materie scientifiche, in particolare la frontiera delle nuove materie. L’Italia si conferma tra i primi paesi al mondo per la distanza tra offerta e domanda da lavoro. Tra le professioni emergenti ci sono quelle del settore informatico (esperti di cybersecurity, amministratori di rete, sopporto di rete). Occorre un percorso alternativo più vicino alle esigenze della concretezza scientifico digitale. A Cardano non ci sono scuole di media superiore; il circuito scolastico termina con il diploma di terza media. Manca un indirizzo scolastico, dalla durata di cinque anni, dunque un diploma di scuola media superiore. La cultura, oggi come oggi, si manifesta concretamente anche attraverso l’informazione digitale. Mentre la cultura scolastica è costretta ad adeguarsi e integrarsi alla realtà sociale, in continua e dinamica progressione evolutiva, secondo almeno quattro direzioni: la finalità della cultura, la qualità delle relazioni umane, la qualità delle aperture alla società e le qualità strutturali.

La proposta dunque è «un iter scolastico dopo il percorso della scuola media dell’obbligo, dalla durata di cinque anni». «Attraverso una classe sperimentale – continua – che apra gradualmente il percorso dell’intero ciclo di studi. La nostra è una proposta per una scuola, come il liceo classico (che favorisca la maturazione della personalità) ma che proponga inoltre un percorso di studio tecnico digitale (per favorire l’inserimento diretto nel mondo del lavoro). Due anime, una classica e una digitale, nello stesso indirizzo scolastico. Un polo ad indirizzo informatico digitale su base culturale classica. Una sperimentazione molto impegnativa, difficile ma possibile. Per aprire nuovi orizzonti in corrispondenza alle reali prospettive della realtà lavorativa ed occupazionale».

«Una scuola “nuova” da realizzare nella nostra Città. Cardano confina con Gallarate, dove la presenza di scuole tradizionali non sono poche. Ma la nostra proposta è per una scuola innovativa e diversa da tutte le altre. A Varese ma anche a Saronno è stata aperta una “scuola innovativa”, il Liceo Scientifico Scienze Applicate. Con l’anno in corso, la stessa scuola, è stata aperta anche a Gallarate. A Castellanza, da circa 30 anni è stata fondata l’Università Liuc che, a oggi ha sfornato complessivamente 9.000 laureati. Non solo tra i residenti di Castellanza, ma fra tutti i giovani residenti sul territorio della nostra Provincia e fuori. Man mano che la Liuc si è fatta conoscere ha attirato, ospitando a Castellanza, un gran numero di studenti; un valore aggiunto di cui la città ha certamente beneficiato. In termini di vitalità e surplus economico, proprio per la presenza delle gioventù studentesca. Ciò ha favorito centri di aggregazione, aule culturali, circoli studenteschi e circoli universitari. Dunque la proposta Cardanese ha una valenza prioritaria per la crescita della nostra città. Il progetto “Polo ad indirizzo informatico digitale su base culturale classica” va studiato ed elaborato attraverso una presenza di partecipanti interessati, per un confronto costruttivo e significativo. Nel “gruppo” soprattutto i giovani, perché orientino le loro aspettative e il loro stesso futuro. Al momento il virus ci sta bloccando, su problemi specifici, contingenti e straordinari. Ma la nostra vita deve continuare, favorendo le nuove generazioni, il mutamento necessario e la qualità stessa della vita».

Pubblicato il 06 Maggio 2020
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