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Riapertura delle scuole a Busto, i presidi chiedono il raddoppio degli spazi: “Impossibile”

Presidi e istituzioni seduti ad un tavolo per progettare il rientro in aula di oltre 19.000 studenti. Si studia un piano con ingressi scaglionati, lezioni anche al pomeriggio e al sabato

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Come ripartire a settembre? È questa la domanda sul quale nella mattinata di giovedì 11 giugno tutte le realtà legate al mondo della scuola a Busto Arsizio si sono confrontate. Un tema non di poco conto perchè la città -dagli asili fino alle superiori- conta su una popolazione di 19.000 studenti.

Il primo tema emerso è quello che riguarda gli spazi, che gli istituti vorrebbero veder raddoppiati. «Abbiamo chiarito che non sarà possibile raddoppiare gli spazi, sia perché non c’è il tempo necessario, sia perché mancano i fondi – commenta il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Mattia Premazzi-. Potrà essere previsto solo qualche piccolo intervento di adeguamento, sostenuto anche con le risorse che gli ultimi decreti assegnano direttamente ai dirigenti scolastici. È emerso quindi che più che sugli spazi è prioritario lavorare sull’organizzazione scolastica, pensando a misure omogenee per tutto il territorio». Una questione sottolinea anche da Emanuele Antonelli nella doppia veste di sindaco di Busto e Presidente della Provincia. «Il problema non è solo quello di reperire gli spazi che tra mense, palestre e simili potremmo anche trovare -spiega- ma non avremmo mai il personale necessario per gestire il tutto».

Sul tema del reperimento degli spazi c’è un precedente a Busto. Quando nel 2018 crollò il controsoffito all’interno di un’aula delle scuole Bossi e lo stabile venne chiuso per mesi non fu facile trovare aule alternative per i 500 studenti rimasti senza scuola. Una questione che ora si ripropone, moltiplicato però per tutte le scuole della città.

Il tavolo si è quindi accordato per la stesura, da parte dei presidi, di un documento condiviso che contenga le misure che le scuole di Busto adotteranno a settembre in maniera coordinata per quanto riguarda gli orari di ingresso e di uscita, le modalità di distanziamento all’interno delle aule e l’allungamento dell’orario scolastico verso il sabato o le prime ore del pomeriggio, con un accorciamento della durata dell’ora. «Il documento organizzativo delle scuole sarà la base per poter procedere con l’organizzazione dei trasporti e dei servizi: entro una decina di giorni i presidi ce lo faranno avere e di conseguenza si potrà procedere con tutto il resto. Sottolineo che c’è la massima disponibilità delle aziende di trasporto a collaborare e a venire incontro alle esigenze delle scuole» continua Premazzi.

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Un documento che dovrà arrivare in tempi brevi. «Stiamo lavorando in assenza delle linee guida del Governo -ha puntualizzato Antonelli- ma siamo molto determinati ad arrivare quanto prima alle definizione di un modello organizzativo che permetta una certa tranquillità agli istituti scolastici e soprattutto ai nostri ragazzi di tornare sui banchi in presenza, dopo mesi di scuola vissuta a distanza». Il tavolo coordinato dalla Provincia ha infatti anche l’ambizione di creare il ‘modello Varese’: “sarà una sintesi delle proposte delle nostre scuole per affrontare il rientro in sicurezza, lo presenteremo in Regione e al Ministero.

Dopo il primo tavolo dedicato alle scuole di Varese, quello dedicato alle scuole bustocche ha rappresentato il secondo appuntamento di una serie di incontri “territoriali” che continuerà con le scuole di Saronno e Tradate, Gallarate, Somma Lombardo e del Nord della provincia. A questo dedicato alla situazione di Busto Arsizio, oltre al sindaco e al consigliere Premazzi hanno partecipato la consigliera provinciale delegata ai trasporti, Paola Reguzzoni, l’ufficio scolastico territoriale con il dirigente Giuseppe Carcano, i dirigenti degli istituti scolastici e rappresentanti della Prefettura, di Ferrovie Nord e Stie, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale.

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Pubblicato il 11 Giugno 2020
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