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I motori “targati Varese” rombano nei raid di Albania e Kazakistan

Il team JBRally di Jerago partecipa in forze alla gara albanese con i propri motociclisti; il "dakariano" Eugenio Amos torna in abitacolo su un buggy nella gara valida per il mondiale raid

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In questo primo tratto del mese di giugno sono in programma due rally raid all’estero che vedono impegnati piloti varesini a due e quattro ruote: si tratta del Rally Albania, che ha preso il via sabato 5 e proseguirà sino a sabato 12, e del Rally Kazakhstan che scatta quest’oggi – lunedì 7 – per terminare domenica 13.

I raid sono quelle gare “simili” alla Dakar: non vanno confusi – lo diciamo per i meno esperti – con i rally tradizionali che si disputano su una serie di brevi prove speciali, solitamente su percorsi che hanno il medesimo fondo stradale. Nel caso dei raid si affrontano tracciati lunghi centinaia di chilometri, in condizioni di terreno misto e spesso accidentato, nei quali oltre alla velocità e alla resistenza del mezzo contano anche le doti di navigazione.

JBRALLY IN ALBANIA

La gara albanese è partecipata in massa dal team JBRally che ha sede a Jerago con Orago, squadra che ha all’attivo anche la partecipazione alla scorsa Dakar con Gianni Stigliano che nell’occasione fu costretto al ritiro per un guasto. Lo stesso Stigliano, 48enne di Gorla Maggiore, è uno dei portacolori del JBRally nel Paese delle Aquile: con lui ci sono anche Gianluca Biganzoli, Pietro Pasti, Ivan Petruzzelli, Roberto Baratelli, Ivan Besenzoni. Menzione particolare per Nicolò Croci, che molti sportivi varesotti conoscono per il suo valido passato sotto canestro (ha giocato anche alla Robur et Fides in Serie B e vanta alcune esperienze all’estero): da qualche anno Croci si è dato ai raid motociclistici ottenendo i primi buoni risultati.

AMOS, RITORNO IN ABITACOLO IN KAZAKISTAN

Eugenio Amos, 36 anni, torna invece in gara in un raid: il pilota varesino, che ha all’attivo alcune partecipazioni alla Dakar e in altre gare simili di assoluto rilievo, gareggerà in Kazakistan con un buggy del team tedesco South Racing. Al suo fianco ci sarà l’esperto navigatore romagnolo Paolo Ceci che ha gareggiato alla Dakar proprio su un mezzo – il Can Am Maverick – simile a quello che l’equipaggio italiano userà nel raid kazako. Amos e Ceci sono iscritti alla classe T4 in una gara che è valida per il mondiale FIA di specialità. Cinque le prove speciali in programma con una distanza che va dai 270 ai 330 chilometri.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 07 Giugno 2021
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