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Risvegliamo Busto sull’economia circolare: “Ecco i nostri suggerimenti per la Newco”

Il referente Francesco Iadonisi fornisce qualche suggerimento ai consiglieri comunali di maggioranza in vista del dibattito in consiglio sul piano industriale della nuova società che andrà a sostituire Accam

francesco iadonisi risvegliamo busto

Il gruppo civico “Risvegliamo Busto” torna sulla scena politica in vista delle elezioni amministrative e annuncia la condivisione del nuovo progetto di economia circolare previsto dalla nuova società formata da Amga, Agesp e Cap che andrà a sostituirsi ad Accam nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Lo fa – scrive in una nota – «nell’interesse generale e in ottica di un miglioramento dello stesso, proponendo pubblicamente le proprie linee guida a vantaggio dei consiglieri di maggioranza nel prossimo consiglio comunale del 22 giugno.

Di seguito i 4 punti su cui si concentra il gruppo guidato dal referente Francesco Iadonisi

1) Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Non 2032 ma 2030.

Il Piano d’Avvio non sembra tenere in considerazione che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dalle
Nazioni Unite – da considerarsi pacificamente il benchmark di riferimento per l’attuazione di piani di
sostenibilità – pongono, come data limite per il raggiungimento degli stessi il 2030. Il piano industriale prospettato per la NewCo pone, invece, un generico riferimento all’avvio dell’economia circolare entro il 2032.
Orbene, è opinione del Gruppo che la sesta città della Lombardia, prima regione italiana per popolazione e
PIL, nonché una delle prime regioni industriali europee, possa ignorare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Si ritiene, pertanto, doveroso richiedere che il piano industriale sia rivisto nell’ottica di implementare entro
la fine del 2030 azioni concrete e misurabili un piano di sostenibilità idoneo a concorrere con il raggiungimento degli stessi.Tali indicazioni diventano, infatti, oltremodo fondamentali per la credibilità del progetto, anche inconsiderazione della costituzione sotto forma di Società Benefit e della necessità di attuare una rendicontazione ESG.

2) Costituzione della Newco e il golden power

Attualmente il Comune di Busto Arsizio, attraverso la controllata Agesp, è il primo azionista di Accam. Nella
futura composizione della Newco risulterebbe avere una quota pari al 33% del capitale sociale, mentre il
67% del capitale sarà di proprietà dei 2 restanti soci. Alla luce della documentazione esaminata, non risulta
alcun diritto di voto speciale o un cosiddetto golden power riservato ad Agesp. Circostanza, questa, che potrebbe portare in una posizione di minoranza la posizione cittadina e che, anche in considerazione dell’ubicazione dell’inceneritore sul suolo cittadino, potrebbe portare la Città e gli abitanti a “subire” determinazioni imposte da soggetti non presenti e privi di legame con il territorio e la Città. Si ritiene pertanto che nello statuto della Newco, ed eventualmente anche in patti parasociali, vengano identificate delle regole di governance che tutelino la Città e la salute dei residenti con particolare
riferimento alle politiche di gestione dell’inceneritore.

3) Governance

Relativamente alla governance della Newco si formulano le seguenti considerazioni:
a) Presidi di compliance – anche in considerazione di recenti eventi di cronaca che hanno evidenziato delle criticità nella gestione delle procedure interne e della trasparenza, nonché delle risultanze della due diligence legale, si chiede che vengano valutati da subito e pertanto inseriti nel Piano d’Avvio espliciti presidi di compliance, con particolare riferimento a: a) affidamenti di incarichi diretti, b) attività di procurement, c) gestione dei flussi finanziari, d) salute e sicurezza sul lavoro, e) rispetto della normativa ambientale.
b) Amministratori indipendenti – si chiede che in seno al CdA venga nominato almeno 1 amministratore indipendente, che non abbia mai rivestito incarichi politici nei 5 anni precedenti, né consulenziali per le società socie, scelte fra professionisti di comprovata fama e competenza in ambito ambientale.
c) Relazione con gli stakeholder – anche in relazione alla costituzione sotto forma di Società Benefit, si ritiene opportuno garantire non solo adeguato accesso e trasparenza alle informazioni, ma garantire anche a referenti del mondo associativo e della società civile, nonché dei dipendenti, una rappresentanza in seno al CdA. Eventualmente a tal fine si suggerisce l’adozione di un modello di gestione dualistico con l’istituzione di un Consiglio di Gestione e un Consiglio di Sorveglianza, in luogo del CdA.

4) Prospettive di continuità industriale

Il piano industriale e il modello di conto economico sono relativi al periodo 2021-2032, si ritiene però
necessario identificare sin d’ora dei momenti di verifica sull’economicità della gestione e, in prospettiva di
continuità industriale, definire un piano che possa portare a decidere con congruo anticipo rispetto al 2032
l’opportunità di proseguire l’attività – definendo del caso un piano d’investimenti per l’ammodernamento e
aggiornamento degli impianti – ovvero in caso di cessazione – la pianificazione e l’accantonamento dei
fondi necessari alla bonifica dell’area.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 14 Giugno 2021
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