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Al Gadda Rosselli di Gallarate ripartono gli eventi nel segno della letteratura

I ragazzi del Gadda Rosselli di Gallarate hanno incontrato la scrittrice Alessandra Carati, vincitrice del Premio Viareggio

Alessandra Carati a gallarate

A Gallarate anche le scuole ripartono con gli eventi e gli incontri in presenza: l’istituto Gadda Rosselli ha ricominciato sotto il segno della letteratura, invitando la scrittrice Alessandra Carati per parlare con i ragazzi di seconda e quarta superiore del romanzo E poi saremo salvi (edito da Mondadori) vincitore del Premio Viareggio Repaci.

Una sorta di anteprima di Duemilalibri, che inizierà il 22 ottobre, organizzata dalle professoresse Laura Tacconi e Giovanna Mazzucchelli: «Un incontro per far appassionare i ragazzi alla lettura perché leggere significa non essere soli, cercando inoltre risposte alla tematica del dolore», ha spiegato Tacconi.

«Ci fa piacere che i ragazzi possano fare esperienze di incontro con la cultura viva. Momento di ripresa importanti di legami e rapporti come la scuola, che rimarrà per tutta la vita dentro di voi», ha commentato il dirigente scolastico Anselmo Pietro Bosello.

Il romanzo E poi saremo salvi

E poi saremo salvi è il primo romanzo di Carati, dopo anni di esperienza nel mondo del cinema e dell’editoria (è stata ghostwriter, editor e ha lavorato con l’alpinista Daniele Nardi): ambientato negli anni Novanta, il romanzo segue la vita e il destino di Aida e la sua famiglia in fuga dalla Bosnia lacerata dalla guerra.

Il libro l’ha accompagnata per molti anni, dalla prima scintilla nel 2008, ma «non ero abbastanza brava, non avevo gli strumenti tecnici né la tenuta emotiva per raccontare la storia, così ho lasciato che la storia sedimentasse dentro di me», racconta la scrittrice.

I lavori per il romanzo hanno inizio nel 2016, quando Carati ha lavorato con un gruppo di ex profughi bosniaci nella zona sud di Milano: «Li ho seguiti e li ho conosciuti, sono andata con loro in Bosnia visitando quelle che erano le loro case, dove non potevano più entrare dopo l’occupazione dei serbi. Ho capito con il mio corpo la loro storia; sono entrata nel tessuto del loro vivere, raccogliendo delle sensazioni (tipico della narrativa) per dare vita con la scrittura a un universo organico». Un romanzo riuscito nell’intento della scrittrice di faro convogliare «il piano grande della Storia nella storia di una bambina e della sua famiglia».

Numerose le domande gli studenti, dall’approfondimento sulla guerra fratricida che ha sconvolto un intero paese, alla forza di Aida di sopravvivere in un Paese che non era il suo, fino al tormentato e intricato rapporto con la propria famiglia disintegrata dal conflitto.

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 06 Ottobre 2021
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