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Un referendum sull’ospedale Gallarate-Busto? Si può fare

Il centrosinistra di Margherita Silvestrini vuole ripartire da tre temi: sicurezza stradale, partecipazione dei citrtadini con le consulte, tutela dei servizi del Sant'Antonio Abate. E su questo apre alla proposta di Obiettivo Comune e Gnocchi

Generica 2020

Il centrosinistra di Margherita Silvestrini (Pd, Città è Vita, lista Silvestrini) dall’opposizione riparte da tre punti chiari: la partecipazione, attraverso un nuovo regolamento per le consulte rionali che ritorni all’elezione diretta; un piano per la sicurezza stradale; un’azione forte sul tema sanitario, per evitare l’impoverimento dell’attuale ospedale, anche in attesa del futuristico ospedale unico.

Attenzione sull’ospedale di Gallarate

Partiamo da quest’ultimo punto, che è stato centrale nella campagna elettorale. Il centrosinistra ritiene rimanga centrale. «Lavoreremo perché l’amministrazione realizzi subito la commissione, prevista dal programma elettorale, sull’ospedale. Non aspettando la Moratti ma andando in Regione a portare le nostre segnalazioni, come l’opposizione ha già fatto»ha esordito Silvestrini, che nei giorni scorsi è stata ricevuta appunto in Regione.

Il neoconsigliere Michele Bisaccia, medico di base, dice che «c’è un impoverimento del Sant’Antonio Abate sotto tutti i punti di vista che è allucinante. Fa impressione immaginare a che punto si arriverebbe se l’ospedale unico fosse pronto nel 2022. Ma l’ospedale unico non sarà pronto nel 202, richiederà anni».

Il referendum? Si può valutare

E l’idea di referendum lanciata, a più riprese, da Massimo Gnocchi? (anche lui sui banchi dell’opposizione ma con una lista civica indipendente).
«Dipende dal testo» risponde Giovanni Pignataro. «Se ad esempio il testo avesse come tema il mantenimento dell’area del Sant’Antonio Abate avrebbe senso. Non vogliamo però togliere l’iniziativa politica al gruppo Obiettivo Comune Gallarate. Certamente un referendum rafforzerebbe anche la posizione del sindaco nel confrontarsi con la Regione».

Pignataro sottolinea la centralità del tema della «programmazione urbanistica», vale a dire appunto il destino dell’area dell’attuale ospedale. «Non si può ragionare di ospedale nuovo se non si ragiona del Sant’Antonio Abate. Tenendo conto che c’è anche un pezzo di economia che ruota intorno all’ospedale in centro, un indotto ampio, di servizi e sanitario. L’assessore Rech dovrà mettere la testa su questo, non può prendere atto».

Pignataro sembra lanciare la sfida di una collaborazione anche ai consiglieri: «Il capogruppo della lista Cassani – Michele Aspesi – ha una competenza, è uno stimato professionista in ospedale, sono sicuro che avrà una sua visione».

Consulte rionali elette direttamente dai gallaratesi

Il centrosinistra di Silvestrini parte anche dal primo dato emerso dalle elezioni:i 18mila gallaratesi non sono andati a votare (51% di astenuti, ma Pignataro ha ripreso la quantificazione esatta citata in consiglio da Marco Colombo, FdI). E dunque? Propone di ripartire dalle consulte rionali, riportandole al’elezione diretta sperimentata con il regolamento 2016 e poi messa da parte nel 2019 : « Il primo esperimento delle consulte aveva ingaggiato le persone, la nostra proposta è di tornare a quel regolemento. Per questo ci attendiamo che ci possa essere un’ampia convergenza» dice Anna Zambon.

La sicurezza stradale

Giovanni Pignataro annuncia anche l’iniziativa sulla sicurezza stradale. «Credo chiunque noti l’aumento di traffico e di incidenti. Attraverso mozioni faremo proposte concrete e non ripeteremo gli errori del passato non accetteremo più rinvii in commissioni che poi non vengono convocate» Il centrosinistra vuole ripartire anche dal Piano Urbano di Mobilità, scomparso dai radar (dei pochi che seguono il tema). «Erano già stati stanziati nel 2019 200mila euro, l’incarico è stato assegnato ma elaborato non c’è».

Il debutto dei nuovi consiglieri

Alla prima conferenza stampa post-elezioni Silvestrini ha voluto presentare anche tutti i nuovi consiglieri “debuttanti” in consiglio (anche se in modi diversi non sono new entries assolute).

Luca Carabelli (Pd) ha 36 anni, lavora da 12 anni a Gallarate in un patronato.« Mi sono approcciato alla politica da un anno, anche se sono figlio d’arte, in qualche modo: mio padre è stato per dieci anni consigliere a Cassano Magnago».

Cesare Coppe – che lavora per due realtà della Diocesi – non ha una storia di famiglia, ma era già stato candidato nel 2016 per Città è Vita, la lista centrista. «Questa è stata la terza campagna elettorale per la nostra lista: la nostra particolarità è che le preferenze superano di gran lunga il numero dei voti della sola lista».

Michele Bisaccia ha 43 anni, medico da 12 anni, direttore sanitario della RSA Il Melo e responsabile infermieria dell’Aloisianum. «Contagiato dalla voglia di cambiare di Margherita mi sono lanciato in questa nuova esperienza», dice. E porta appunto competenza su un tema centrale, quello della salute.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 27 Ottobre 2021
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