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Vargas detta la rotta della Pro Patria: “Mi piace vincere 1 a 0. Busto Arsizio è l’ambiente giusto”

Prime parole da allenatore della Pro Patria per il cileno: "Il modulo sarà ancora il 352. Voglio lasciare la mia impronta ma senza stravolgere la squadra, che ha una buona base su cui poter lavorare"

Jorge Vargas - Pro Patria

Pur con un cambio in panchina e uno di proprietà, la stagione 2022/23 della Pro Patria al via ufficialmente domani – venerdì primo luglio – sembra essere nel segno della continuità.

La conferenza stampa odierna del nuovo mister dei tigrotti di Busto Arsizio Jorge Vargas ha di fatto concluso la movimentata settimana di via Ca’ Bianca, che ha visto il passaggio del capitano Colombo dal campo allo staff del settore giovanile, l’insediamento del Patria Testa bis e infine le prime parole in rosso-bianco-blu di chi per gli stessi colori ha addirittura vestito la fascia da capitano a livello internazionale, ovvero il “Potencia“. Questo l’appellativo con cui Vargas è noto in Cile, dove è cresciuto – prima di essere adottato dalla Calabria – come calciatore e allenatore portabandiera del 352, modulo anche nel dna della sua nuova Pro Patria.

La condivisione di colori tra la Seleccion Roja e i Tigrotti sarà pure solo una coincidenza, ma, forse, è anche uno dei tanti segnali nascosti captati dal fiuto di Sandro Turotti.  Il direttore sportivo – al 29esimo anno di carriera  – oggi in sala stampa ha infatti ammesso di non aver avuto alcun dubbi  e di non aver dialogato con altri aspiranti candidati alla panchina bustocca.

«Da quando la Pro Patria è ripartita il mio pensiero è stato quello di cercare un allenatore che avesse voglia di imporsi – ha commentato il ds biellese prima di introdurre Vargas -. Jorge è un allenatore giovane, debuttante in categoria, ma ha avuto importanti esperienze da giocatore al seguito di allenatori di rilievo (in primis Donadoni, con cui ha collaborato in Cina allo Shenzhen nel 2020, ndr.). Quando ci siamo incontrati per la prima volta tramite un mio amico mi ha lasciato subito un segno positivo, mi ha convinto fin dal primo giorno anche perché mi piace il suo modo di concepire il calcio».

Se l’esperienza alla guida di una squadra è effettivamente ancora poca, gli anni calcati sui campi internazionali (38 i gettoni e fascia da capitano con la nazionale cilena) e di Serie A per Empoli, Livorno e Reggina hanno tuttavia insegnato al nuovo mister dei tigrotti la filosofia, spesso associata alle squadre italiane, della vittoria frutto della solidità difensiva. La stessa mentalità da “Pro Patria” che Massimo Sala, adesso tornato nuovamente viceallenatore insieme a Beppe Le Noci, pose come priorità lo scorso febbraio quando prese in mano la squadra quartultima in classifica l’indomani dell’esonero di Prina.

«Al 4 a 3 preferisco l’1 a o – mette subito le cose in chiaro Vargas -. Mi è stata affidata una grande responsabilità ma mi ritengo tranquillo, so quello che dobbiamo fare. Voglio portare passione e lasciare la mia impronta senza  stravolgere per forza la squadra. L’ho vista giocare lo scorso anno attraverso i video: penso ci sia già una buona base su cui lavorare, con gli allenamenti vedremo poi come poter migliorare».

Ottimo è stato l’impatto con l’ambiente, dice la new entry. «Quello che ha fatto Sala lo scorso anno è stato un capolavoro. Tutti insieme possiamo lavorare bene: sono fortunato ad avere al mio fianco e in società professionisti come lui e Colombo che conoscono bene l’ambiente. Mi hanno già fatto spiegato molte cose di questa piazza, l’importanza dei tifosi e della storia del club. La società è seria e l’ambiente è preparato e soprattutto per bene».

Il modulo sarà ancora il 352, conferma sempre Vargas: «Mi piace questo modo di giocare. Con questa base la squadra ha fatto bene negli ultimi anni, adesso il nostro compito è fare meglio come gruppo e come società. Per questo le carte saranno comunque un po’ mischiate rispetto al passato».

A Turotti dunque il compito di preparare un bel mazzo da gioco, magari tirando fuori dal cilindro altri colpi impronosticabili come quelli del mister. O forse sarebbe più corretto dire “calare l’asso”, come ha fatto scegliendo un nome che non era stato accostato a nessuna panchina della categoria.

«Il mercato? Inizia domani – si smarca con un battuta Turotti -. In rosa non ci sono esuberi. Qualche giocatore è in scadenza di contratto e valuteremo come proseguire. Senza dubbio ci sarà l’arrivo in prima squadra di qualche giovane dalla primavera o di rientro dal prestito, poi agiremo per mettere a posto i ruoli scoperti».

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 30 Giugno 2022
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