Gentile Direttore,

Mentre i giorni di luglio scorrono, la fine del percorso della mia bimba all’asilo nido si accinge a terminare. Ha da poco compiuto 3 anni e a settembre inizierà la sua avventura alla scuola materna.
Mai avrei pensato che affidare il proprio bambino a qualcuno potesse essere tanto difficile: in realtà ci si interroga più e più volte sulla scelta fatta, sull’ambiente che incontrerà e sulle persone estranee che interagiranno con lui. Ho avuto molti timori e, non lo nego, anche molta diffidenza iniziale, ma la verità è che non avrei, non avremmo potuto trovare un luogo migliore dell’asilo nido La Luna Fa-Tata, gestito a Lonate Ceppino dalla cooperativa Avalon.

Un team eterogeneo e preparato di educatrici si occupa con dedizione dei bambini, riservando attenzione a loro e alle loro famiglie. Questo è stato il dettaglio che più ci ha stupiti e rincuorati in questo periodo di conoscenza reciproca: lo sguardo premuroso non solo verso i piccoli, ma verso gli adulti, che imparano ad essere genitori passo dopo passo, crescendo insieme a loro. In questo importante processo di conoscenza reciproca ci si ritrova ad avere dubbi, paure o a vivere situazioni spiacevoli: le educatrici si sono poste con tatto e discrezione, cercando di accogliere la fatica dei piccoli, ma anche quella dei grandi. “E TU come stai ?” in un momento difficile e “Vuoi un cioccolatino mamma?” in un altro, sono carezze che le due educatrici della mia bambina hanno rivolto a me: ricordi che porterò nel cuore.

“Accogliere la fatica” è il messaggio più prezioso che mi porto via da questi due anni di vita. Due anni in cui mi aspettavo semplicemente mia figlia avrebbe avuto un luogo sicuro in cui giocare, ma che si sono trasformati in un percorso di acquisizione di competenze e di input positivi comportamentali che ci portiamo a casa con riconoscenza e affetto.

La mia bimba ha imparato tanto da Sara e Ilaria, le sue educatrici, ma anche dal resto del team, Silvia, Sara, Laura, la psicomotricista Martina e la coordinatrice Silvia, che ci hanno donato la loro competenza, ma soprattutto la loro umanità e ci hanno reso più pronti ad affrontare i prossimi step.

Grazie dunque, di cuore, per ogni momento insieme.

Un ultimo dettaglio, non di poco conto. L’asilo nido è situato in una villetta un tempo in mano a malavitosi, un bene requisito alla mafia che il comune ha messo a disposizione della comunità. Adesso la mia bambina è piccola per comprendere certi dettagli, ma sarà prezioso un domani raccontarle del luogo in cui sorgeva il suo asilo nido, una lezione di legalità che resterà con noi.

La mamma della piccola Isabel