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Educazione del futuro: il ruolo dell’intelligenza artificiale protagonista alla Giornata della didattica alla Liuc

Aurelio Ravarini, delegato del rettore all’Innovazione didattica e direttore del Learning and Teaching Hub della Liuc, interviene sul ruolo dell'intelligenza artificiale nella didattica

Generico 09 Oct 2023

La giornata della didattica Liuc, svoltasi di recente in università, si conferma come un momento in cui riflettere sul valore dell’innovazione didattica e aprirsi all’attenzione e al confronto con prestigiose università internazionali. Il tema principale della Giornata della didattica 2023 affonda le sue radici in una visione affermatasi in modo particolare negli ultimi mesi: il ruolo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali nell’innovazione didattica.
Al mio keynote speech in qualità di delegato dal rettore all’Innovazione didattica, è seguita una tavola rotonda con due colleghi esperti di questo tema: la professoressa Katia Passerini, interim president Seton Hall university, e il professor Alessio Maria Braccini, presidente del Consiglio dei corsi di studi in Economia dell’Università degli Studi della Tuscia.

NON È SOLO QUESTIONE DI TECNOLOGIE DIGITALI
L’innovazione didattica non deve essere intesa come un risultato da ottenere entro un determinato limite di tempo, ma piuttosto come un programma senza scadenza. In passato, si creava spesso un grande equivoco: per “innovazione didattica” si intendeva l’adozione di tecnologie digitali, quando invece si tratta di un tema molto più ampio e articolato. Oggi, i tempi sono maturi per poter parlare delle tecnologie digitali per la didattica e del ruolo dell’intelligenza artificiale nell’educazione, come uno dei diversi aspetti che interessano l’Innovazione didattica.
Negli ultimi mesi si è raggiunta una fase di hype dell’A.I., in termini sia di interesse che di aspettative da parte di vari utenti, quali utilizzatori e venditori di tecnologia, docenti, policy maker, investitori ed esperti di questioni sociali e cognitive. In particolare, la Generative Artificial Intelligence ha caratteristiche uniche che permettono di correlare concetti e idee, non richiede competenze di sviluppo software e permette di fare predizioni basate su enormi quantità di dati di training.
Inoltre, l’interazione avviene tramite una chat, rendendo l’interfaccia intuitiva e familiare per gli utenti.

IL SUCCESSO DI CHATGPT
Tra gli strumenti di Generative artificial intelligence, quello che sta prendendo maggiormente piede, in particolare tra gli studenti, è indubbiamente ChatGPT. Indipendentemente dall’ambito di applicazione, nella letteratura ci si riferisce a ChatGPT come assistente, alieno, creatura e altre metafore. Per non cadere in errore, è importante adottare una molteplicità di visioni sui Large Language Models e in generale sull’A.I., anziché guardare al tema con un solo approccio, come quello antropomorfico.

CREATOR E DESIGNER
L’evoluzione di queste tecnologie così veloci e complesse è talmente rapida da non sapere cosa permetteranno di fare da un giorno all’altro. Ad esempio oggi, diversamente dal passato, i sistemi anti-plagio non catturano gli essay realizzati con ChatGPT e alcuni sistemi di Intelligenza Artificiale Generativa sono in grado di identificare fonti bibliografiche reali e non più inventate come poche decine di giorni fa. Nel corso della Giornata della Didattica, ho condiviso l’ipotesi di un possibile framework per esplorare l’utilizzo dell’A.I. in ambito accademico: un modello in cui i docenti e gli studenti sono utenti attivi della tecnologia generativa A.I., e possono interpretare due ruoli: “creator” e “designer”.
Come designer, i docenti progettano corsi di studi, moduli e programmi di lezioni, mentre gli studenti progettano il proprio processo di apprendimento. Come creator, sia i docenti che gli studenti possono utilizzare l’A.I. per sviluppare materiale didattico o completare assegnazioni. Questo approccio di utilizzo consapevole e critico dell’A.I. può arricchire il processo di apprendimento e migliorare la didattica nel tempo.

LA CREATIVITÀ DI CHATGPT
La professoressa Katia Passerini ha sottolineato come, ad oggi, le capacità linguistiche e organizzative dei contenuti dell’A.I. siano eccezionali. Le fonti bibliografiche fornite, già attendibili nelle ultime versioni dello strumento, sono destinate a diventare sempre più accurate. Non da ultimo, la creatività di ChatGPT è tale da rendere davvero difficile valutare quale sia il lavoro dello studente e quale quello dello strumento. Non sappiamo quali saranno le potenzialità e i limiti di questi modelli di linguaggio nel futuro, ma è importante guidare gli studenti verso una corretta adozione degli stessi, informandoli sulla possibilità di controllo e sulle eventuali misure punitive.

È UNO STRUMENTO
Il professor Alessio Maria Braccini, docente in vari atenei europei, ha sottolineato la difficoltà del mondo della formazione nel tenere il passo delle innovazioni in questo ambito: tra le diverse realtà in cui opera soltanto una Business School in Francia si è attivata istituzionalmente sul tema, peraltro limitandosi a pubblicare una policy a utilizzo di docenti e studenti per segnalare un’attenzione nei confronti dell’uso di ChatGPT. Ha inoltre sottolineato che l’IA dovrebbe essere considerata uno strumento, non una minaccia. Ha evidenziato la sua capacità di simulare processi cognitivi umani e sociali, ma anche le sfide racchiuse nel distinguere tra l’aspetto strumentale e sociale dell’IA.

In conclusione, essendo molto complesso scindere la componente tecnica da quella sociale, si è evidenziata l’importanza di attivare una riflessione pragmatica sull’utilizzo di questi strumenti, relativamente a per quale scopo possano essere impiegati, piuttosto che a “cosa sappiano fare”.
La tavola rotonda con i docenti ospiti ha posto inoltre l’attenzione sul tema della proprietà intellettuale dei contenuti generata dall’A.I.

Al termine dei lavori l’intervento dell’amministratore delegato della Liuc Richard Arsan ha messo in luce l’importanza crescente dell’individualità e del protagonismo della “persona” in un mondo sempre più guidato e caratterizzato dalla presenza della tecnologia. Nonostante le sfide poste dalla tecnologia, le persone possono e devono diventare protagoniste attive. Questo è particolarmente vero in un ambiente rapido e competitivo come quello attuale, dove l’unico modo per competere con le grandi entità che generano enormi profitti è attraverso la capacità individuale di adattarsi e reagire rapidamente. In definitiva, il vero valore risiede nelle persone e nella loro capacità di agire come protagonisti.

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Pubblicato il 15 Ottobre 2023
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