Coldiretti Varese: “Bene legge su imprenditoria giovanile, sempre più under 30 scelgono l’agricoltura”
Colombo: "Ricambio generazionale è importante nel nostro comprensorio dove ai giovani è affidato il futuro dell’agricoltura. Necessario garantire reddito e riconoscere il valore del made in Varese"

Con un aumento del 13% dei giovani agricoltori negli ultimi dieci anni è importante sostenere un settore che offre opportunità occupazionali alle nuove generazioni, in controtendenza rispetto a un andamento generale che ha visto un crollo medio del 25% delle imprese under 30 negli altri comparti.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Infocamere e Unioncamere, mentre è di qualche giorno fa l’approvazione in Parlamento della legge sull’imprenditoria giovanile, che prevede una serie di misure di sostegno al fenomeno del ritorno alla terra. Il peso dell’imprenditoria giovanile agricola in provincia di Varese è di rilievo, con una quota significativa di imprese che operano nel settore primario, appunto, condotte da giovani e il cui trend è in aumento: «Ma sono imprese che vanno incoraggiate, a partire dalla tutela del reddito e dal riconoscimento del valore delle produzioni made in Varese, che deve essere riconosciuto come un valore – puntualizza il presidente della Coldiretti provinciale Pietro Luca Colombo, anch’egli giovane imprenditore agricolo under 30 -. Non va poi dimenticato il ruolo attivo di presidio del territorio svolto dagli agricoltori in tutte le aree del comprensorio e in più ambiti, dall’allevamento, alle colture cerealicole, all’ortoflorovivaismo, all’ambito agroforestale, alla produzione di miele».
Il provvedimento prevede, tra le altre cose, un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili nell’agricoltura, e agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, oltre a sostegni per la formazione.
«I nostri giovani chiedono semplificazioni per l’accesso alla terra e al credito – riprende Colombo -. Hanno idee e voglia di investire, ma la burocrazia è un freno. Chiediamo soprattutto all’Unione Europea attenzione per aumentare gli investimenti in agricoltura e garantire più sostegni per il ricambio generazionale nel nostro settore. Noi ci siamo, perché senza ragazze e ragazzi in agricoltura, l’Europa sarà più fragile e dipendente dalle importazioni».
«Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi soprattutto in attività multifunzionali che, oltre alle attività di tutela della montagna e dello sgombero neve – precisa Coldiretti Varese – vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili».
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