Festa del Papà: orgini, tradizione e dolci tipici
Fino al 1976 san Giuseppe era considerato in Italia festivo, in Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, questo giorno è ancora festivo agli effetti civili.
Auguri a tutti i papà! Oggi, 19 marzo, è la Festa del Papà, almeno in Italia e nei Paesi a tradizione cattolica, dove la data è scelta in concomitanza quella che per tradizione (dal Medioevo, circa) è indicato come giorno della morte di San Giuseppe, padre putativo di Gesù.
San Giuseppe è diventata festa inserita nel calendario dal 1479, per decisione di Papa Sisto IV. Da allora è diventato santo patrono di diversi Stati, dal Messico al Canada fino al Belgio, oltre ad un’infinità di piccoli paesi in Italia, in Spagna e nel resto del mondo di tradizione cattolica.
Anticamente la festa di San Giuseppe veniva festeggiata il 20 luglio e in questa data è ancora celebrato nel calendario copto. (nella foto l’opera d’arte donata al nostro Francesco Mazzoleni dai suoi due bimbi, Federico ed Adelaide)
LA FESTA DEL PAPÀ NEL MONDO
In alcuni Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di san Giuseppe, il 19 marzo. Nei Paesi che seguono la tradizione anglosassone, ossia molti nel continente americano, la festa si tiene la terza domenica di giugno; in altri Paesi la data della festa del papà segue invece tradizioni locali. In alcuni Paesi la festa è associata ai padri nel loro ruolo nazionale, come in Russia, dove è celebrata come la festa dei difensori della patria, e in Thailandia, dove coincide con il compleanno del defunto sovrano Rama IX, venerato come padre della nazione.
Fino al 1976 san Giuseppe era considerato in Italia festivo anche agli effetti civili, ma ciò venne eliminato con la legge n. 54 del 5 marzo 1977, mentre in Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, questo giorno è festivo agli effetti civili.
In alcune zone della Sicilia, il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo. In altre aree la festa coincide con la festa di fine inverno: come riti propiziatori, si brucia l’incolto sui campi da lavorare e sulle piazze si accendono falò da superare con un balzo.
DOLCI TIPICI IN ITALIA
A Roma ci sono i Bignè di San Giuseppe che vengono tradizionalmente preparati fritti. A Napoli c’è la zeppola di San Giuseppe, realizzata con pasta choux, possono fritte o al forno con sopra viene crema pasticcera e marmellata di amarene. In Toscana e in Umbria è diffuso come dolce tipico la frittella di riso, preparata con riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquori e poi fritta. In Emilia-Romagna il dolce tipico della festività è la raviola (piccolo involucro di pasta frolla o pasta di ciambella richiuso sopra una cucchiaiata di marmellata, crema o altro ripieno, poi cotta al forno o fritta). In Molise c’è il calzone di San Giuseppe (in dialetto molisano “cavezone”), dolce fritto, composto da una pasta sfoglia molto delicata e un ripieno con ceci, miele e/o zucchero ed essenza di cannella o di vaniglia o di cedro. In Sicilia sono presenti diversi tipi di dolci consumati specialmente durante questa festività come ad esempio le sfince di San Giuseppe. Nel Catanese ci sono i dolci fritti a forma di tocchetti o bastoncini a base di riso, aromatizzati con buccia d’arancia e miele, noti come zeppole o crispelle di riso. A Galliate, in provincia di Novara, è invece tipico il gramolino.
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