Quattro proposte per far convivere Malpensa e il territorio circostante
Il 5 aprile a Galliate si sono ritrovati associazioni locali ed enti locali, piemontesi e lombardi, che oggi non hanno voce in capitolo nelle scelte di governo dell'area intorno allo scalo. Le richieste

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei promotori (Legambiente , Italia nostra Lombardia , Lipu , Uni.Co.Mal , Coordinamento Salviamo il Ticino, RCM , W via Gaggio , Eco Istituto della Valle del Ticino) del convegno “Malpensa ed il Territorio” che si è svolto sabato 5 aprile al Castello di Galliate in provincia di Novara
MALPENSA E IL TERRITORIO: TRA PIANIFICAZIONE E SOSTENIBILITA’
Ha visto un’ampia partecipazione di autorità e associazioni il convegno su “ Malpensa ed il Territorio “ che si è svolto sabato 5 aprile al Castello di Galliate, organizzato dal Comune di Galliate insieme alle associazioni del territorio.
Malpensa ha accolto nel 2024 i 29,8 milioni di passeggeri ed il traffico cargo ha raggiunto quota 728.000 tonnellate: l’obbiettivo del Masterplan 2035 è ora quello di raggiungere 40 milioni di viaggatori e 1,2 milioni di tonnellate di merce.
Nel suo saluto iniziale il Sindaco di Galliate Alberto Cantone ha sottolineato come lo sviluppo dello scalo non possa che avvenire in maniera davvero sostenibile per il territorio ed ascoltando e facendo partecipare alle scelte tutte le realtà istituzionali coinvolte. Era presente anche il Consigliere Regionale Domenico Rossi che ha affermato la necessità che il tema di Malpensa rientri a pieno titolo nell’agenda politica piemontese e preannunciato un disegno di legge per far rientrare i comuni piemontesi nella commissione aeroportuale , come altrettanto farà Michela Palestra consigliera di Regione Lombardia, pur sapendo che la sostenibilità ambientale di Malpensa non rientra nelle priorità della maggioranza che governa Regione Lombardia.
Sono quindi seguite le relazioni tecniche. I direttori dei due parchi del ticino hanno ricordato come lo scalo si trovi all’interno di un’area protetta di grande pregio ed hanno quindi ripercorso l’azione svolta in 30 anni per monotirarne e mitigarne gli effetti. L’Arch Pasin ha evidenziato come l’attuale sedime, confrontato con altri scali europei, sia assolutamente sufficiente per il funzionamento dello scalo. “ Le prospettive di crescita del Masterplan 2035 – ha affermato Pasin – sono sovradimensionate soprattutto con riferimento al trasporto merci. E’ illogico che Malpensa voglia assumere un ruolo monopolistico in Italia per il settore cargo: serve un Piano Nazionale dei Trasporti Aereo che ripartisca il traffico sui vari aeroporti del Nord Italia. Il Comandante Mansutti ha invece incentrato la sua relazione sui problemi di sicurezza dello scalo mai risolti e che ne impedirebbero un’ulteriore crescita” , Giovanni Pioltini e intervenuto portando a conoscenza l’impatto devastante della tangenziale Vigevano-Malpensa realizzata su terreni agricoli ,un opera costosa ed inutile , provocando un consumo di suolo immotivato .
Alle relazioni tecniche è poi seguita una tavola rotonda cui hanno partecipato il Sindaco di Varallo Pombia Joshua Carlomagno, in rappresentanza dei comuni dell’Ovest Ticino ( il coordinamento comprende, oltre alla Provincia, circa 20 comuni ), il vicesindaco di Angera Milo Manica, per i comuni del varesotto del Cor2 ( 15 comuni di seconda fascia ) ed il Sindaco di Nosate Roberto Cattaneo per i comuni del castanese ( circa 10 comuni ). Erano invece assenti – seppur invitati – i comuni di prima fascia del CUV, quelli che ospitano il sedime dell’aeroporto nel loro territorio ( 9 comuni ); presente Massimo Uboldi in rappresentanza delle associazioni e comitati che ha affrontato il tema dello sviluppo infinito in un contesto già ampiamente sviluppato evidenziando la necessità di porre un limite delle movimentazione degli aeromobili inserendo Malpensa in un sistema pianificato del nord Italia rispondendo alle esigenze avanzate da altri territori produttivi .
I sindaci hanno sottolineato, oltre al problema delle rotte e del rumore, la necessità di fare fronte comune nel governare gli impatti futuri dello scalo sul territorio.
Al termine del convegno le associazioni hanno proposto agli enti una risoluzione in 4 punti che sintetizza approccio ed obbiettivi da perseguire insieme per il futuro:
1) Nelle scelte di sviluppo di Malpensa va coinvolto ed ascoltato tutto il territorio interessato ( oltre 50 comuni ): la composizione della commissione aeroportuale deve essere ampliata, modificando la normativa vigente;
2) Lo sviluppo di Malpensa deve trovare la sua definizione all’interno del Piano Nazionale del Trasporto Aereo anche con la fissazione di un numero massimo di movimenti ed il divieto di voli notturni;
3) Lo sviluppo di Malpensa va inquadrato all’interno di un Piano Aeroportuale del Nord Italia, con una ripartizione dei voli del settore cargo, in modo che le merci vengano sbarcate nell’aeroporto più vicino al luogo di consegna e non concentrate tutte presso lo scalo varesino;
4) E’ necessario che Regione Piemonte e Lombardia avviino le procedure per la definizione di un Piano d’Area Interregionale di Malpensa, che stabilisca quali infrastrutture siano realmente necessarie e che governi lo sviluppo extra aeroportuale con una concertazione tra Comuni, Province e Parco del Ticino, preservando il consumo di suolo.
I promotori del convegno
Legambiente , Italia nostra Lombardia , Lipu , Uni.Co.Mal , Coordinamento Salviamo il Ticino, RCM , W via Gaggio , Eco Istituto della Valle del Ticino.
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