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L’appello al referendum di quattro associazioni di Gallarate. “Votiamo per una migliore integrazione”

Acli, Auser, Il Melo onlus e Comitato Terra degli Uomini firmano una lettera aperta a sostegno del voto al referendum sulla cittadinanza

scheda referendum cittadinanza

Riceviamo e pubblichiamo l’appello al voto sottoscritto da quattro realtà associative e sociali di Gallarate, che riprende anche il tema del convegno dell’ultradestra per le deportazioni

Perché è sempre il momento buono.

Perché parlare ancora di quanto avvenuto sabato 17 maggio a Gallarate, in particolare all’interno del Teatro Condominio “Vittorio Gassman”? In effetti, alcune cose sono successe dentro il teatro e altre invece al di fuori di esso. Non riteniamo sia necessario commentare la sfilata dei “bravi ragazzi” intervenuti, né il livello internazionale dei relatori; secondo quanto riportato dalla stampa, per alcuni di essi parlano le fedine penali, le segnalazioni di polizia e i provvedimenti di pubblica sicurezza, anche dei loro stessi paesi di origine (non si sarebbe forse dovuta applicare proprio a loro il loro stesso slogan della “reimmigrazione”? Chissà cosa ne avrebbero pensato…).

Invece sono stati accolti e ospitati da un Paese democratico e civile, che ha persino consentito loro di esprimere idee aberranti in una sala di pubblico spettacolo di proprietà del Comune, certo non facendo finta di nulla, come si è visto dalle reazioni preventive (a Somma Lombardo e Busto Arsizio), immediate (a Gallarate) e più ponderate nei giorni successivi (a livello nazionale).

Neppure di questo ci pare necessario parlare oltre. In Democrazia, per dirimere aspetti procedurali, regolamentari e politici di quanto avvenuto ci sono sedi e soggetti ben precisi deputati a farlo, ai quali tutti noi in Italia affidiamo la tutela della nostra “pari dignità sociale […], senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (Cost. Italiana art. 3). E allora di cosa vale la pena parlare ancora?

Vale la pena parlare ancora e sempre, ancor più oggi, nell’attuale clima internazionale, delle Persone, dei cittadini italiani “pari in dignità sociale” e anche dei ‘non cittadini’, perché anch’essi sono Persone, nati “liberi ed eguali in dignità e diritti […] dotati di ragione e di coscienza [che] devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” (Dic. Universale dei Diritti Umani).

Di tutto ciò vale la pena parlare e confrontarsi per non permettere che la libertà di parola garantita in Italia da questi principi costituzionali e internazionali venga presa in giro da chi dietro a facce per l’occasione ripulite e rispettabili sostiene principi del tutto opposti, principi secondo i quali si possa anche solo pensare di disporre arbitrariamente di altre Persone (non pacchi o cose inanimate e inerti) solo per la loro provenienza, la loro origine, la loro vicenda umana.

Riteniamo che il modo migliore per avviare questo confronto e anche per reagire con gesti concreti a quanto è accaduto in città, sia quello di andare a votare ai prossimi referendum nei giorni 8 e 9 giugno, esercitando democraticamente in modo consapevole il proprio diritto di voto, in particolare in merito al quinto referendum, per favorire una migliore integrazione grazie al riconoscimento della cittadinanza italiana.

Non bastano le parole o le buone intenzioni, abbiamo di fronte un’opportunità concreta nella quale contano i fatti, le scelte come cittadini.

Acli Gallarate

Auser insieme di Gallarate onlus

Comitato Terra degli Uomini

Il Melo onlus soc.coop.soc.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 29 Maggio 2025
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