Bloccati in Israele sotto i missili. “L’Italia ci ha abbandonati”
Stefania Scotto da dieci giorni tenta di rientrare in Italia, dopo l'attacco all'Iran e il successivo contrattacco sulle città israeliane. "Impossibile trovare un aereo o una nave. Altri Stati europei si stanno muovendo diversamente"

«Qui ogni giorno suonano gli allarmi per i bombardamenti, ma non riesco ad andarmene. Sono demoralizzata perché mi sento abbandonata dallo Stato e dalle istituzioni».
Stefania Scotto è arrivata il 10 giugno in Israele e oggi si trova bloccata all’interno del Paese, dopo l’attacco all’Iran che aperto una nuova fase di conflitto. Ha tentato di rientrare dal primo giorno, lo scorso 14 giugno, ma ancora oggi non è riuscita a lasciare Israele.
Scotto, residente nel Varesotto, è bloccata ad Afula, cittadina di 61mila abitanti nel Nord, nei dintorni di Nazareth.
Ogni tentativo è stato fin qui infruttuoso: «Lo Stato Italiano si è attivato offrendo un solo volo, per circa cento persone, che è partito domenica. Chi non è rimasto dentro alla lista si è ritrovato a terra. Io ho chiamato l’ambasciata ma per ora non ci sono altre indicazioni».
“Suonano le sirene degli allarmi”
L’attacco israeliano all’Iran, nonostante i colpi inferti al sistema bellico degli Ayatollah, ha visto una risposta militare iraniana rilevante e per certi versi inaspettata: missili e droni hanno “bucato” lo schermo difensivo su cui contava Israele, causando estesi danni soprattutto nell’area di Tel Aviv (valutati fin qui in 1,3 miliardi di dollari), alcune decine di vittime, centinaia di feriti (in Iran il numero di morti è invece di circa 950).
«Qui suona la sirena due volte al giorno e anche la notte. Nessuno ha mai avuto la memoria di una serie di allarmi così intensi» continua Scotto.
Una quota di rabbia e delusione deriva anche dal confronto con la macchina avviata da altri Stati europei e che viene anche raccontata, come notizia, dai tg israeliani: «Altri Paesi come la Francia o la Grecia hanno organizzato operazioni di rimpatrio più ampie, con voli o anche con autobus per via di terra, nel caso della Grecia» (nei giorni scorsi, all’opposto, anche le autorità israeliane hanno organizzato voli per riportare in patria cittadini israeliani).
“Ci sono velisti che chiedono mille euro per la traversata verso Cipro”
Le alternative non sono per ora percorribili, racconta ancora Scotto, che è in Israele con il marito e un figlio piccolo: «Le navi per Cipro sono sold-out. Oggi è stata aperta la vendita di un volo Tel Aviv-Atene, non abbiamo fatto in tempo a cliccare che tutto era andato sold-out. Ci sono persino velisti che si offrono per portare dal porto di Haifa a Cipro a mille euro a testa».
«Spero che il mio grido di aiuto venga preso in considerazione e che qualcuno ci aiuti a rimpatriare in sicurezza» conclude Scotto. «Non sarebbe impossibile raccogliere i nominativi di tutti gli italiani bloccati qui per turismo o altro».
Nelle scorse ore da Baku sono rientrati anche diversi italiani e italo-persiani che erano bloccati nell’Iran sotto i bombardamenti israeliani (vedi qui).
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