Iscrizioni alle scuole di Busto Arsizio: il nuovo anno inizia con 340 alunni in meno
I dati delle iscrizioni ad asili, primaria e secondaria di primo grado per il prossimo anno scolastico, rapportati con il 2024-2025, raccontano di come il calo demografico si stia ripercuotendo anche sull'organizzazione degli istituti

Il fenomeno del calo delle iscrizioni scolastiche a Busto Arsizio, osservato nei dati relativi agli anni scolastici 2024/25 e 2025/26, rispecchia una tendenza ormai consolidata a livello nazionale: la diminuzione della popolazione in età scolare. Le scuole, specchio della società, mostrano oggi gli effetti concreti di un andamento demografico che si traduce in classi meno affollate e, in alcuni casi, nella soppressione di sezioni.
Iscritti in calo: quasi 340 alunni in meno in un anno
Il confronto tra le iscrizioni ai tre principali cicli scolastici evidenzia una perdita complessiva di 339 alunni nel solo territorio di Busto Arsizio. La scuola dell’infanzia passa da 1.957 iscritti nel 2024/25 a 1.864 nel 2025/26, con un decremento di 93 bambini. Le scuole primarie registrano una flessione di 122 iscritti, passando da 3.800 a 3.678, mentre le secondarie di primo grado segnano 124 iscrizioni in meno, scendendo da 2.735 a 2.611.
Questa riduzione si riflette anche sull’organizzazione interna degli istituti: il numero complessivo di sezioni subisce un taglio significativo. Alla scuola dell’infanzia si passa da 86 a 83 sezioni (–3), alle primarie da 186 a 182 (–4), mentre i dati sulle secondarie non sono presenti nel file, ma è verosimile attendersi una riduzione simile.
L’impatto sulle scuole: riorganizzazioni in vista
Il calo delle iscrizioni non è omogeneo tra i vari plessi, ma colpisce trasversalmente ogni ciclo scolastico. Nelle scuole dell’infanzia, ad esempio, la riduzione del numero di sezioni comporta inevitabilmente una riorganizzazione degli organici e dell’offerta formativa. Nelle scuole primarie, la perdita di 4 sezioni su un totale di 186 costituisce un dato non trascurabile, soprattutto in un contesto urbano come quello bustocco, dove la densità scolastica è storicamente elevata.
Le scuole secondarie, pur non avendo dati disponibili sulle sezioni, mostrano in termini assoluti la flessione maggiore tra i tre cicli. Questo può avere ripercussioni non solo sulla distribuzione delle classi, ma anche sulle scelte didattiche, sulle dotazioni organiche e sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Le scuole che perdono più alunni e quelle (poche) che li acquistano
Le scuole con maggiore riduzione di alunni sono le elementari Ada Negri (–28 alunni, –1 classe), le Pieve di Cadore (–25 alunni, –1 classe), le Crespi (–24 alunni, –1 classe), le scuole Morelli e le Bertacchi seguono con oltre 20 alunni in meno.
Alcune scuole, come le Maria Immacolata, registrano un aumento di iscritti (+24) ma senza variazioni nel numero di classi, probabilmente grazie alla capacità organizzativa interna o a iscrizioni in classi esistenti.
In casi isolati, si osserva addirittura un incremento di classi, come per le scuole Rossi 1, che passano da 7 a 8 classi, probabilmente a fronte di un aumento della domanda.
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