Recensioni false online, anche Fipe Varese nella battaglia: «Ne basta una per distruggerti»
Il presidente provinciale Giordano Ferrarese appoggia la campagna nazionale “Stop Fake Reviews” promossa da Fipe nazionale. Una proposta di legge è all’esame del Senato

«Una falsa recensione può creare danni incalcolabili a un ristorante. Chi lavora onestamente va difeso». Con queste parole Fipe Confcommercio provincia di Varese annuncia la sua adesione alla campagna nazionale “Stop Fake Reviews”, lanciata da Fipe nazionale, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, presieduta da Lino Stoppani.
Il 70% dei clienti decide in base alle recensioni
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contrastare un fenomeno sempre più esteso e pericoloso per la sopravvivenza dei pubblici esercizi. Le recensioni online, infatti, sono diventate uno degli strumenti principali con cui i consumatori scelgono un ristorante, un bar o un’attività del settore. Secondo il Centro Studi del MIMIT, il 70% dei clienti decide in base ai giudizi letti in rete. Ancora più significativi i dati dell’Ufficio Studi Fipe, secondo cui tali recensioni possono influire fino al 30% del fatturato di un locale.
Eppure, secondo TripAdvisor, nel 2024 l’8,6% delle recensioni pubblicate è risultato falso, e due consumatori su tre ammettono di incontrare frequentemente opinioni poco attendibili.
Ferrarese (Fipe Varese): «Servono regole e pene certe»
«Siamo di fronte a un passaggio cruciale per la credibilità del mercato digitale e per la tutela di migliaia di imprese, soprattutto quelle più piccole», commenta Giordano Ferrarese, presidente provinciale Fipe e membro del consiglio nazionale. «Una recensione falsa può compromettere in un attimo la reputazione costruita in anni di lavoro. Per questo condividiamo e rilanciamo con forza il lavoro della federazione nazionale: servono regole chiare, strumenti efficaci e pene certe contro chi danneggia deliberatamente il lavoro altrui».
Una legge per fermare il mercato grigio delle recensioni
A dare risposta concreta a questa esigenza è la proposta contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle PMI, attualmente all’esame del Senato. La norma prevede strumenti innovativi, come: l’obbligo di pubblicare il commento entro 15 giorni dall’utilizzo del servizio; l’autenticazione dell’utente che recensisce; il diritto di replica per l’impresa coinvolta; la possibilità di richiedere la rimozione di contenuti falsi, superati o diffamatori.
Diritto all’oblio digitale
Per la prima volta si introduce anche il concetto di “diritto all’oblio digitale” per le imprese e si vieta espressamente il commercio di recensioni, fenomeno sempre più diffuso e spesso al di fuori di ogni controllo.
La proposta legislativa italiana è sostenuta anche a livello europeo da HOTREC, la federazione del turismo continentale, e ha già avviato un confronto con le grandi piattaforme come TripAdvisor e Trustpilot, che hanno però espresso riserve.
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