Italvolley femminile d’oro alle Universiadi, un trionfo con tante firme “made in Busto”
La Nazionale universitaria del c.t. Parisi ha schiantato tutte le aversarie compreso il Giappone in finale. In campo sono scese Sartori, Frosini, Omoruyi e la neo-farfalla Eckl

Per la terza volta nella storia delle Universiadi, l’Italia ha vinto la medaglia d’oro nella pallavolo femminile. Il primo trionfo era datato 1991, il secondo arrivò nel 2009 con Lucia Bosetti in campo, il terzo porta con sé molte firme “made in Busto Arsizio” visto che tra panchina e campo sono molti i volti noti del mondo biancorosso (Uyba e Futura).
La Nazionale che in finale a Berlino ha schiantato il Giappone per 3-1 (25-19, 21-25, 25-16, 25-14) è – anzitutto – guidata da Carlo Parisi, il coach lucano che fece grande la Yamamay portandola al celebre triplete biancorosso (Scudetto, Coppa Italia, Coppa Cev) del 2012.
Parisi ha messo insieme una squadra capace di dominare l’intero torneo: l’Italia ha schiantato 3-0 tutte le avversarie nelle cinque partite disputate tra girone eliminatorio (USA, Taipei, Australia), quarti di finale (Repubblica Ceca) e semifinale (Germania). L’unico set perso in tutta la competizione è quindi stato il secondo della finalissima con le nipponiche.
In campo tra le protagoniste spicca anzitutto la legnanese Benedetta Sartori, cresciuta nella Focol per poi passare alla Futura e quindi alla Uyba con cui ha disputato le ultime due stagioni in A1. Nel prossimo campionato Sartori giocherà a Milano nel Vero Volley. Sempre nella Uyba in questi due anni ha giocato Giorgia Frosini, centrale, figlia dell’ex azzurro del basket Alessandro, a sua volta pronta a una nuova avventura con le friulane di Talmassons.
Dal PalaYamamay è passata anche Loveth Omoruyi che lo scorso anno era nel gruppo d’oro alle Olimpiadi di Parigi (sostituì l’infortunata Alice Degradi): la schiacciatrice lodigiana, che passerà da Chieri a Vallefoglia, ha giocato a Busto nella stagione 2022-23 per poi passare alle piemontesi. Omoruyi è stata decisiva per l’oro universitario, con 20 punti anche in finale. E in viale Gabardi si attendono grandi cose da Katja Eckl, altoatesina che le Farfalle hanno appena prelevato da Conegliano per inserirla nel prossimo sestetto titolare.
«Sono molto fiera della mia squadra: quella d’oro è la medaglia che ci meritavamo per l’impegno che abbiamo messo in ogni allenamento e partita da aprile – le parole di Sartori, capitana della squadra – Sapevamo che contro il Giappone, non sarebbe stata facile: è stata una bella battaglia, e alla fine siamo state noi a vincere. Sono davvero orgogliosa di questa Nazionale».
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