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La guida che porta i discendenti di emigranti a vedere il paese dei bisnonni, Cuggiono

Alla fine dell'Ottocento dalla zona lungo il Ticino emigrarono oltre tremila persone. I discendenti italoamericani hanno mantenuto un legame e una curiosità. E ora arriva anche la guida dedicata

Cuggiono

Dagli Usa alla campagna lombarda sulle rive del Ticino, per ritrovare le proprie radici: è un viaggio che, di tanto in tanto, intraprendono alcuni italoamericani, per andare a vedere il paese da cui sono partiti i loro discendenti, Cuggiono in provincia di Milano.

Un paese che ha anche molto da offrire e che ora ha anche una sua guida turistica dedicata, in inglese, realizzata dall’attivissima associazione Ecoistituto della Valle del Ticino: «L’idea nasce dal fatto che molte persone, anziché contattarci prima e programmare, si presentano inaspettatamente a Cuggiono alla ricerca delle tracce degli antenati» racconta Ernesto Milani, storico e ricercatore locale, studioso dell’emigrazione in Usa. «E in questi casi non si riesce a spiegare e mostrare il territorio o fare ricerche genealogiche».

Luogo di delizie delle famiglie milanesi, con ricche ville affacciate sul naviglio o nella campagna, Cuggiono era però un paese di agricoltura divenuta povera, per mancanza di innovazione: nell’arco di meno di tre decenni dalla zona partirono oltre tremila emigranti, diretti prevalentemente negli Usa: «I cuggionesi – continua Milani – sono stati tutti reclutati per lavorare in miniera a partire da fine anni 1870, dopo essere emigrati in agricoltura in Argentina».

«In Usa sono stati ad Iron Mountain e Detroit, Michigan; Springfield e St Louis Missouri, Genoa in Wisconsin, Herrin e Joliet in Illinois, Stillwater, Minnesota,  Clifton e Morency in Arizona Butte e Walkerville, Montana» elenca Milani, che è stato negli anni instancabile animatore di gemellaggi tra le due sponde dell’Atlantico.

La Cuggiono di una volta
Cuggiono nell’Ottocento

A Saint-Louis crebbero, tra i figli della seconda generazione, campioni di baseball (quattro, tutti originari del Cuggionese), oggi ricordati da un pannello-murale, al pari di altri che invece divennero calciatori, furono protagonisti di una mitologica vittoria sull’Inghilterra al mondiale di calcio del 1950 e sono anch’essi ricordati da un pannello-murale appena inaugurato. Furono protagonisti anche delle lotte dei lavoratori, in particolare a Herrin, la città dell’Illinois con cui oggi Cuggiono è gemellata.

Il baseball Usa dalla campagna lombarda: Cuggiono celebra i campioni “emigranti”

La storia dell’emigrazione è ricordata nella sezione iniziale della guida turistica, che propone poi i vari luoghi pregevoli di Cuggiono: l’ottocentesca, prestigiosa Villa Annoni, con il suo ampio parco, la chiesa di San Giorgio e il cimitero, il museo civico che racconta soprattutto la storia dell’Ottocento e del Novecento con alcuni “pezzi” particolarmente preziosi, il Naviglio Grande e la frazione di Castelletto di Cuggiono.

Gli emigranti di Cuggiono che sconfissero l’Inghilterra ai mondiali di calcio

E ancora il “Migration history center”, lo spazio ufficialmente chiamato “Le radici e le ali”, che l’Ecoistituto ha realizzato riplasmando e salvando una chiesa settecentesca nel centro del paese. Al visitatore americano viene consigliato proprio di partire da qui, per spostarsi subito dopo al parco che ospita i due murales citati in precedenza, dedicati agli emigranti cuggionesi nello sport.
I rapporti tra Cuggiono e le comunità di italoamericani emigrati sono consolidati, basti pensare che per il rinnovo del gemellaggio con Herrin – a inizio estate 2025 – arrivò una delegazione di ben trentadue persone.

La guida completa è già stata diffusa tra i contatti in Usa e si può scaricare qui.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 31 Luglio 2025
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