Paga domenicale dimezzata per le addette alle pulizie di Malpensa. “Non accettiamo il ricatto”
La protesta rumorosa dentro al terminal dell'aeroporto: le aziende che hanno l'appalto vogliono ridurre la maggiorazione domenicale dal 30 al 15%. E nel frattempo hanno bloccato l'erogazione del buono pasto
Con fischietti, cartelli e tanta determinazione, gli addetti alle pulizie dell’aeroporto di Milano Malpensa hanno protestato oggi, 2 luglio, contro le condizioni imposte dalla azienda, Dussmann Service, che gestisce l’appalto per le pulizie negli spazi Sea. Al centro della mobilitazione ci sono il valore del buono pasto – non erogato – e la riduzione della maggiorazione in busta paga per il lavoro domenicale, dimezzata nella proposta avanzata dalla società.
La protesta è stata guidata da Filcams Cgil e sindacato di base Adl, in una collaborazione che non è nuova allo scalo lombardo, dove le sigle hanno già condiviso battaglie su altri fronti occupazionali.
Livio Muratore per la Filcams Cgil e da Carmelo Fotia per il sindacato di base AdL hanno guidato il rumoroso corteo interno allo scalo, con le addette (sono in larga parte donne) “armate” di fischietti che sicuramente hanno reso evidente a tutti i viaggiatori presenti la presenza della protesta.
«Le lavoratrici – denunciano – sono chiamate a rinunciare a diritti acquisiti senza alcuna possibilità di contrattazione. L’azienda ha presentato un accordo integrativo preconfezionato, senza margini di trattativa». Anzi: «Minacciano di non erogare i buoni pasto se non vengono accettati. È un ricatto» dice Muratore.
Secondo quanto riportato dalla Cgil, Sea – committente del servizio – ha stanziato un aumento per permettere l’erogazione di buoni pasto elettronici a tutti i dipendenti delle ditte appaltatrici, a partire dal 1° gennaio 2025. Ma a distanza di sei mesi, i lavoratori di Dussmann Service non hanno ancora ricevuto nulla. Peggio ancora, in un’altra azienda coinvolta, la Spd, il buono è stato riconosciuto solo a chi ha firmato un accordo con altre sigle sindacali.
«Sea non aveva previsto alcuna condizionalità. Eppure Dussmann, come già Spd, vuole speculare su quanto ricevuto, fissando unilateralmente il valore del buono pasto a 5,20 euro e abbassando la maggiorazione domenicale al 15%, in contrasto con sentenze che indicano come soglia minima il 30%».

La richiesta: riaprire il tavolo
I sindacati chiedono l’immediata riapertura del tavolo di trattativa con le organizzazioni più rappresentative: «Serve un confronto serio, per definire un importo congruo del buono pasto giornaliero e tutelare la dignità di chi lavora anche nei giorni festivi. Basta con le speculazioni e i ricatti sulle spalle delle lavoratrici».
La protesta all’avvio del periodo estivo è stata sicuramente di impatto, con il corteo che si è fatto sentire – letteralmente – nei saloni dell’aeroporto già affollati di viaggiatori in partenza e in arrivo, italiani e stranieri. La mobilitazione è per ora nella fase delle assemblee e dei presìdi, ma non si esclude lo sciopero, che potrebbe avere un impatto significativo se cadesse ancora nel periodo di picco estivo di traffico dello scalo.
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