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Via i prodotti israeliani dagli scaffali di Coop Alleanza 3.0. “Tutte le Coop facciano così”

Coop Alleanza 3.0 è la più grande delle coop italiane. Lla decisione ha fatto notizia e rilanciato la richiesta che anche le altre Coop in Italia aderiscano: "I prodotti non rispettano gli standard etici"

Generico 07 Jul 2025

«Invitiamo tutte le Coop a imitare l’esempio di Coop Alleanza 3.0, Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno: sappiamo che i loro soci e socie lo stanno chiedendo, e invitiamo tutte e tutti a sostenere questa richiesta», di estromissione dei prodotti israeliani dagli scaffali.

Lo richiede la Rete “No ai prodotti israeliani nella Grande Distribuzione”. «È di questi giorni il comunicato stampa di Coop Alleanza 3.0 che annuncia la decisione di sospendere il commercio dei prodotti israeliani nei propri negozi e di proporre alla vendita la Gaza Cola, fornita da una casa produttrice palestinese, il cui ricavato andrà a finanziare la ricostruzione dell’ospedale Al Karama di Gaza».

Coop Alleanza 3.0 è la più grande delle coop italiane, ha 350 supermercati nel Nord e nel Sud Italia, per la precisione in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia (solo Mantovano e Bresciano), Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata. E la decisione ha fatto notizia e rilanciato la richiesta che anche le altre Coop in Italia aderiscano.

«Alleanza 3.0 è stata la prima Coop ad ufficializzare la presa di posizione a mezzo stampa, una decisione che era già stata anticipata a voce nelle assemblee di bilancio separate 2025. Nelle analoghe assemblee di bilancio 2025, separate e generali, anche i dirigenti di UniCoop Firenze e UniCoop Tirreno avevano annunciato la cessazione dei rapporti con le aziende israeliane, con il plauso delle centinaia di socie e soci presenti, resa nota a mezzo stampa dai soci stessi».

La Rete “No ai prodotti israeliani nella Grande Distribuzione” chiede che tutte le Coop ritirino i prodotti israeliani «per coerenza con il loro Codice Etico, che esige dai fornitori il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e della sostenibilità ambientale».

La scelta etica di Coop Alleanza 3.0 di rendere nota la sua decisione ha sollevato molti consensi ma naturalmente anche reazioni critiche, che vedono nella scelta un pregiudizio antisemita.
Etichetta rifiutata dalla Rete: «La critica a uno Stato che commette genocidio non può essere definita antisemitismo: Israele è responsabile di genocidio per quello che fa, non per l’origine di una parte dei suoi abitanti. Per quanto riguarda il boicottaggio, in nessuna parte del comunicato di Coop Alleanza 3.0 si parla di boicottaggio, si parla di scelta etica, in linea con un Codice Etico che rappresenta i valori fondativi del sistema cooperativo. E questa era stata anche la richiesta di soci e socie: il boicottaggio è azione dei consumatori e delle consumatrici, la scelta dei fornitori su base etica è responsabilità dell’impresa.

L’Italia non l’unico Paese dove il mondo della cooperazione ha preso posizione: il 24 giugno anche Co-op Uk (che ha 2300 punti vendita nel Regno Unito) ha deciso di “interrompere i rapporti di approvvigionamento con i Paesi in cui si verificano abusi dei diritti umani a livello comunitario riconosciuti a livello internazionale e violazioni del diritto internazionale”, dando seguito alle risoluzione dell’assemblea dei Soci dello scorso maggio che raccomandava di togliere i prodotti israeliani dagli scaffali.

Pubblicato il 07 Luglio 2025
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