Vicinanza, cura, prevenzione: con le Case e gli Ospedali di Comunità l’assistenza sanitaria è più diffusa
Ospite della puntata di mercoledì 22 ottobre, la dottoressa Francesca Piperno, direttrice del Distretto di Busto e Castellanza dell’ASST Valle Olona ha chiarito com'è cambiata la medicina territoriale e quali servizi è possibile trovare
Le Case della Comunità rappresentano uno dei principali strumenti di trasformazione del sistema sanitario lombardo, previsto dal Decreto Ministeriale 77 del 2022, attuato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di strutture fisiche di prossimità, diffuse sul territorio, che affiancano e integrano l’ospedale nella presa in carico della salute dei cittadini. In provincia di Varese, l’ASST Valle Olona ha attivato diverse Case della Comunità, ciascuna con orari estesi – generalmente dalle 8 alle 20 – e con una gamma di servizi sempre più ampia. Lo ha spiegato nella puntata di la Materia del Giorno, la dottoressa Francesca Piperno, direttore del Distretto Busto Arsizio Castellanza.
I servizi offerti dall’ASST Valle Olona
Al loro interno, il cittadino trova il Punto Unico di Accesso (PUA), un vero front office sanitario che orienta tra i servizi, prenota prestazioni sanitarie in presenza di impegnativa, gestisce pratiche amministrative come esenzioni e scelta del medico, e fornisce le prime risposte ai bisogni di salute, anche di tipo socio-sanitario. Le Case della Comunità offrono ambulatori specialistici, servizi vaccinali, consultori familiari, supporto psicologico e servizi infermieristici e di fisioterapia, oltre alla presa in carico dei pazienti cronici e fragili. Ogni sede è caratterizzata da una specializzazione: a Cassano Magnago ad esempio si lavora molto sulla neurologia e le demenze, a Lonate Pozzolo prevale l’approccio chirurgico e senologico, mentre a Busto Arsizio – in Viale Stelvio – si concentra l’offerta reumatologica ed endocrinologica.
Chi è l’infermiere di famiglia e comunità
Una figura chiave di questo nuovo modello è l’infermiere di famiglia e di comunità. Il suo ruolo non è solo quello di prestare assistenza, ma soprattutto di prevenire l’insorgere o l’aggravarsi delle patologie. Lavora a stretto contatto con il medico di medicina generale, monitora lo stato di salute dei cittadini anche a domicilio, interviene nell’educazione sanitaria, nella promozione di stili di vita salutari e nella gestione terapeutica dei pazienti più fragili. L’infermiere segue il paziente in ambulatorio o al domicilio, effettua medicazioni, somministra terapie, gestisce presidi e si occupa anche di counseling motivazionale, ad esempio per smettere di fumare o migliorare l’alimentazione.
Chi può accedere e chi sono i pazienti seguiti
Le Case della Comunità accolgono principalmente persone anziane, pazienti con patologie croniche, cittadini con fragilità sociali o psicologiche. L’obiettivo è valutare la persona nel suo insieme, intercettare i bisogni prima che si aggravino, ed evitare accessi impropri al pronto soccorso. In questi spazi si lavora anche molto sulla prevenzione: attività come la ginnastica dolce, i corsi contro le cadute o le lomboalgie, sono strumenti preziosi per favorire un invecchiamento attivo e autosufficiente. Alcune iniziative, come i Vax Day o il counseling con dietisti, vengono offerte in giornate ad accesso libero, mentre per ambulatori specialistici e infermieristici è necessaria l’impegnativa del medico di medicina generale.
Cosa sono gli Ospedali di Comunità
Accanto alle Case della Comunità, il DM 77 ha introdotto anche gli Ospedali di Comunità. Queste sono strutture di ricovero intermedie tra il domicilio e l’ospedale per acuti. Si tratta di luoghi dove i pazienti, generalmente anziani o fragili, possono essere stabilizzati dopo una dimissione ospedaliera oppure ricoverati su indicazione del medico curante per evitare l’ospedalizzazione. L’Ospedale di Comunità consente di continuare terapie, recuperare autonomia funzionale attraverso il supporto di fisioterapisti e infermieri, e organizzare in modo protetto il ritorno a casa.
La riforma della sanità territoriale mira dunque a portare la cura vicino alle persone, costruendo una rete capillare e accessibile, fondata sulla prevenzione, sull’integrazione tra servizi sanitari e sociali e sulla presa in carico personalizzata. Le Case e gli Ospedali di Comunità non sono solo strutture, ma luoghi dove si coltiva una medicina più umana, proattiva e orientata al benessere complessivo del cittadino.
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