“Basta minacce, ce ne andiamo”. La pescheria di Samarate chiude e si accende la polemica
I titolari hanno deciso di chiudere l'attività di Piazza Italia dopo esser stati minacciati da un gruppo di ragazzi. L'assessore Sozzi: "Una vicenda privata, cercato un confronto". Attacca Sanfelice: "Sozzi metta un tavolinetto in piazza"
I titolari della pescheria di piazza Italia hanno deciso di chiudere l’attività di Piazza Italia dopo esser stati minacciati da un gruppo di teppisti. Una vicenda – le minacce – che già aveva tenuto banco due mesi fa e che ora torna alla ribalta.
La coppia che gestisce l’esercizio ha raccontato di essersi sentita «sola e abbandonata» e di aver subito l’aggressione nel pomeriggio di martedì 23 settembre, quando un gruppo di sei ragazzi che stazionavano abitualmente vicino alla pescheria si è scagliato contro di loro. La reazione del gruppo sarebbe scaturita dopo che il titolare aveva scattato una foto per documentare il disagio costante creato dai giovani. Hanno sporto denuncia per l’episodio, dopo che lei era stata anche strattonata.
L’assessore alla Sicurezza Alessio Sozzi è intervenuto ribandendo che che «c’è sempre stata attenzione» ma che la situazione «sembra essere un contrasto fra privati in un’area privata». Il delegato del sindaco ha anche detto che in questi mesi si è cercato di incrementare i pattugliamenti e si è cercata una sorta di mediazione tra i titolari della pescheria e il circolo cooperativo, dove stazionerebbe il gruppo protagonista dell’alterco.
La titolare ha detto che si aspettava «di più» dall’amministrazione comunale e ha concluso: «Sono delusa da Samarate, sono pronta ad andarmene e ricominciare, forse a Busto Arsizio», ha dichiarato a La Prealpina.
Semplice alterco tra “vicini di casa” o segnale di qualcosa di più che non funziona?
Si vedrà come andrà a finire la denuncia e si ci saranno approfondimenti, essendoci tra l’altro di mezzo un locale pubblico.
Di certo c’è che la vicenda ha ri-acceso la polemica politica, dopo che già il mese scorso le opposizioni avevano portato il tema alla ribalta, dopo il ferimento di un giovane in piazza.
Si fa sentire anche Eliseo Sanfelice, il gestore della Bacheca Civica Samarate, voce critica in paese, che dice che «davanti a una situazione così grave, l’inutile assessore alla sicurezza e polizia locale, il 5 stelle Sozzi, rilascia una dichiarazione nella quale ribadisce che “la città è sicura” e che la vicenda è “un mero contrasto tra privati”». Sanfelice parla di «vacuità» e «gravità» delle parole e dà un sarcastico consiglio a Sozzi: «Usi al meglio le ore per le quali viene pagato. Piazzi un bel tavolinetto in piazza Italia nelle ore di apertura ordinaria dei negozi (può persino saltare il giorno di chiusura infrasettimanale, quindi rimarrebbe impegnato 5 giorni su 7) e stia semplicemente e tranquillamente seduto fermo lì , a presidiare la piazza. Varrà, questa sua preziosa presenza, come deterrenza rispetto al ripresentarsi dei malintenzionati che hanno malmenato la titolare e che frequentano abitualmente e continuativamente la piazza».
Gli interrogativi su furti, aggressioni e intimidazioni a Samarate
Non sarà certo l’ultima volta in cui si sentirà parlare di Samarate e della sicurezza, visto che il tema si è ormai imposto, alla luce della serie di episodi recenti (che a Gallarate o Varese non farebbero notizia se non nel giorno in cui accadono, ma in un paese hanno un peso diverso).
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