“Avvisati della morte di un proprio famigliare per Covid tre giorni dopo il fatto”
È il sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa a sollevare un nuovo caso che testimonia la difficoltà nella comunicazione che caratterizza questa fase dell'emergenza da Covid-19

“Miei concittadini avvisati della morte di un proprio famigliare tre giorni dopo il fatto”. È il sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa a sollevare un nuovo caso che testimonia la difficoltà nella comunicazione che caratterizza questa fase dell’emergenza da Covid-19.
“Pur non avendo ricevuto ufficialmente alcuni notizia da ATS mi è stata data comunicazione da un conoscente della notizia della scomparsa di un cittadino lonatese per Covid-19 – ha scritto il sindaco in un messaggi ai suoi cittadini -. Quando ho portato le mie condoglianze alla famiglia mi è stato riferito quanto successo, autorizzandomi a renderlo pubblico, pur nel dovuto rispetto della privacy delle persone coinvolte”.
“Pur comprendendo le difficoltà che il mondo sanitario sta vivendo in questa situazione – ha aggiunto Rosa -, è intollerabile che un ospedale si sia dimenticato di avvisare i familiari della morte del loro caro. È doloroso avere la notizia del lutto che ti ha colpito, ma è inaccettabile che questa notizia arrivi tre giorni dopo il fatto. È come se una persona sparisse. Già al momento del ricovero, lo abbiamo sentito in tante testimonianze sui media, non è praticamente più possibile alcun contatto, neanche telefonico. La malattia allontana, isola i pazienti e lascia le famiglie alla ricerca affannosa di notizie su miglioramenti o peggioramenti delle condizioni di salute. Ma che una persona muoia il mercoledì e la famiglia lo scopra solo il sabato, dopo insistenti richieste di informazioni, è assurdo. Pensare che il proprio caro abbia trascorso tre giorni in solitudine presso l’obitorio senza averne notizia, è straziante”.
L’invito del sindaco è rivolto alle autorità sanitarie: “Non si può ignorare l’importanza della comunicazione ai familiari delle condizioni dei propri cari. Purtroppo questo non è un caso isolato ma, confrontandomi con altri sindaci della provincia di Varese, ho saputo che è successo anche in altri comuni. Per questo continueremo, sempre con più forza, a segnalare ad ATS questa disumanità, perché casi come questi non devono più succedere”.
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