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Le conquiste di Samanta, cofondatrice di DisabilmenteMamme

La disabilità non pregiudica la possibilità di essere genitori: l'esperienza della varesina Samanta Crespi mamma, nonostante i pregiudizi, di una splendida bimba di 4 anni e mezzo

Generica 2020

“Accompagnare i figli all’asilo può sembrare una scocciatura, un’incombenza in più all’interno di una giornata frenetica in cui tutto è incastrato al millesimo. Ma per me è stata una conquista”. Così la mamma varesina Samanta  Crespi, cofondatrice della pagina Facebook DisabilmenteMamme, racconta la sua ultima conquista: quei mille passi percorsi insieme, madre e figlia, una accanto all’altra per arrivare davanti al cancello della scuola dell’infanzia di Biumo Inferiore, il quartiere dove vivono.

Il prossimo obiettivo? Riuscire anche ad andare al parco da sole, perché dopo aver vinto la sfida di poter diventare mamma l’obiettivo di Samanta è riuscire ad esserlo ogni giorno in modo più indipendente. Con l’aiuto di tutti.
Può sembrare una contraddizione e invece non c’è nulla di più coerente: condividere singole esperienze personali può aiutare tutti, nessuno escluso, a trovare soluzioni più efficaci per superare ostacoli e raggiungere nuove conquiste. E la pagina DisabilmenteMamme ne è una prova.

Generica 2020

“La mia disabilità dipende da una paralisi celebrale infantile, ci sono nata – racconta Samanta – Non esiste un’associazione per questo tipo di disabilità, e se fino ai 18 anni il mio percorso è stato seguito da Asl, con la maggiore età sono stata come isolata. Neppure in internet trovavo casi come il mio, e anche diventare mamma è stata una sfida, in cui mio marito mi ha sostenuto, ma in troppi, anche in ambito sanitario, hanno cercato di dissuadermi”.

La bimba di Samanta è nata a Como, il giorno di Natale del 2016, con parto naturale. “Nessuno parla mai di genitori disabili – afferma Samanta – ma la disabilità non impedisce di avere una vita affettiva piena e di diventare genitori. Soprattutto di diventare mamme. E lo dico non per discriminare i papà ma perché nella nostra cultura c’è l’idea che a occuparsi dei figli sia soprattutto la mamma e quindi il pregiudizio è più grande quando a desiderare dei figli è una donna con disabilità”.

“Quando sono diventata mamma, come accade a tutte le mamme, mi sono trovata a gestire una serie di novità, di esigenze, con il timore a volte di non essere all’altezza. Accade a tutte le neomamme, che di solito però vengono incoraggiate e lo stesso bisogna fare se la mamma ha qualche disabilità, anche se richiede uno sforzo di immaginazione in più”.

Un esempio? Spingere il passeggino: “Può sembrare banale, ma quando la mamma ha bisogno delle stampelle per mantenersi in equilibrio bisogna che il passeggino sia dotato di appositi “porta stampelle”. Io ne ho realizzati di artigianali per il mio, che possono diventare anche dei portaombrelli”, racconta Samanta.
Oppure il fasciatoio: “Quando la mamma ha una disabilità motoria bisogna che sia più stabile. Ma la maggiore stabilità del fasciatoio aiuta tutti i genitori alle prese con i neonati”.

Con questo spirito è nata la pagina Facebook “Disabilmente Mamme” dove Samanta e Antonella (altra cofondatrice) hanno cominciato a raccontare problemi e soluzioni creative che potessero aiutare mamme con disabilità a trovare soluzioni pratiche a piccole o grandi difficoltà quotidiane, riprese a volte anche dal blog DisabiliAbili.
Diversamente da quanto accade per altri settori, ad esempio quello dell’automobile, ad oggi “le aziende produttrici di attrezzature per la puericultura non dedicano alcuna attenzione alle esigenze dei genitori disabili – afferma Samanta – ci piacerebbe invece che la questione fosse presa in considerazione perché le donne possano sentirsi libere di diventare mamme, anche in caso di disabilità”.

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Pubblicato il 09 Luglio 2021
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