Una rete in difesa degli ospedali pubblici: il Comitato per il diritto alla salute chiama tutti a raccolta
L'appuntamento è per mercoledì 6 luglio nella sede delle Acli. L'intento è di mantenere alta l’attenzione sul tema della salute e della sanità, del funzionamento degli ospedali pubblici e dei servizi di prossimità

Torna a riunirsi, dopo il successo della manifestazione dell’8 giugno scorso, il Comitato per il Diritto alla salute del Varesotto. Il prossimo 6 luglio alle ore 21.00 nella sede ACLI di Gallarate (Via Agnelli, 33) è indetta una riunione pubblica con la finalità di costituire una rete all’interno della ASST Valle Olona, per mantenere alta l’attenzione sul tema della salute e della sanità, del funzionamento degli ospedali pubblici e dei servizi di prossimità che devono essere mantenuti e rafforzati.
La manifestazione dell’8 giugno fuori dal Sant’Antonio, promossa da realtà dell’associazionismo dei malati cronici, dà lo spunto per costruire una rete coesa a salvaguardia degli ospedali di Gallarate, Somma Lombardo, Busto Arsizio e Saronno: « con cui analizzare e contrastare le politiche locali, regionali e nazionali che portano al depauperamento e alla chiusura dei nostri ospedali pubblici – si legge nella nota – ed al depotenziamento dei servizi territoriali che prevengono o quantomeno riducono l’ospedalizzazione e che sono fondamentali per chi soffre di una patologia cronica.
Tutto ciò perché la sanità privata pervade sempre di più la nostra vita, aumentando le discriminazioni e le sofferenze per i cittadini delle fasce più deboli, fasce sempre più ampie e certo non in grado economicamente di curarsi fuori dal pubblico. A testimonianza che il bisogno di cura e prevenzione rimane presente e anzi aumenta.
Riteniamo essenziale, nel difendere gli ospedali e con essi il nostro diritto alla salute a alla cura, promuovere iniziative anche territoriali che ragionino sulla necessità di sostenere e potenziare la sanità pubblica e anche una migliore gestione umana e professionale del personale sanitario.
Riteniamo altresì che la difesa del funzionamento degli ospedali esistenti debba passare da una seria messa in discussione dell’ospedale unico Busto Arsizio/Gallarate. Non lo facciamo per campanilismo, ma nella convinzione che oggi serva investire sugli ospedali esistenti, mantenendo i due pronto soccorso già tanto deficitari, tornando a rendere i nostri ospedali luoghi dove gli operatori vogliano venire a lavorare.
Forse il tema della contrarietà all’ospedale unico non è da tutte le realtà condiviso, ma siamo convinti che possiamo comunque operare insieme in difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute, confrontandoci a partire da ciò che ci unisce, per approfondire le tematiche su cui si hanno visioni parzialmente differenti».
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