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Effetto-dazi anche nei cieli: il marzo da record del cargo aereo, prima delle mosse di Trump

A livello globale si è registrata un'impennata improvvisa delle tonnellate trasportate. Meno marcata la crescita in Italia, in un periodo comunque segnato dalle incertezze

Malpensa Generiche

La paura – preventiva – dei dazi Usa ha provocato a marzo un record nelle spedizioni del cargo aereo, dentro a una spinta potente alla movimentazioni di merci nel mondo.Il mese di marzo 2025 ha segnato un picco storico a livello globale, in aumento del 4,4% sullo stesso mese del 2024.

Secondo i dati della Iata, l’associazione globale degli spedizionieri aerei, si è trattato in realtà di una somma tra due diversi fattori: da un lato appunto il fenomeno del frontloading – l’accumulo preventivo di merci – per anticipare le mosse sui dazi di Donald Trump, dall’altro il basso costo del carburante che ha registrato una contrazione del 17,3% rispetto allo stesso mese del 2024),che è in realtà anch’esso legato ai timori nel commercio globale.

L’aumento del 4.4% è frutto ovviamente di aumenti e contrazioni sulle diverse rotte. È evidente però l’impennata delle spedizioni verso gli Usa, come nota la testata specializzata AirCargoItaly:

La rotta Europa – Nord America (che vale il 13,3% dei traffici globali) è quella che in particolare ha registrato la maggior crescita, pari al +8,5%, mentre quella Asia – Nord America (che pesa per il 24,4% del totale) ha segnato un +7,3%. Da segnalare anche il netto aumento osservato sul corridoio Europa – Asia (che somma il 20,5% delle spedizioni globali), per un +8,3%. In declino invece la tratta Medio Oriente – Europa (peso del 5,7%), dove si osserva una flessione del 7,5%. In questo scenario, l’andamento della domanda europea si è mostrata in linea con quella globale, con un una crescita del 4,4%, a fronte di un aumento di stiva leggermente inferiore, pari al +2,8%.

A livello italiano il mese di marzo ha visto una ripresa, più contenuta (+3,2%, 111.302 tonnellate totali), delle spedizioni, dopo che i precedenti mesi avevano visto un -4,2% a gennaio e un -2,7% a febbraio.

La parte del leone la fa Milano Malpensa, il principale scalo italiano per le merci, che nel mese di marzo ha movimentato 69.514,3 tonnellate, con una crescita pari al 3,6% rispetto al marzo 2024, inferiore al dato mondiale ma comunque marcata. Roma Fiumicino segna un +3,8%, Venezia Tessera +2,1%, Bologna un risicato +0,9%, mentre cala leggermente a Brescia che registra un -1,6%. Bergamo Orio al Serio segna un +7,8%, ma va ricordato che i volumi dello scalo dell’Est di Lombardia – dopo il trasferimento di Dhl – sono ormai ridotti rispetto ai maggiori scali di Malpensa e Fiumicino (a marzo 2.009,2 tonnellate).

Se marzo è stato segnato da un andamento positivo, per quanto “drogato” dall’effetto dazi, il primo trimestre 2025 vede comunque in linea generale una contrazione, -1%, per un totale di 286.290 tonnellate. I due maggiori scali – Malpensa e Fiumicino – hanno avuto una contrazione più ridotta, -0,3%.

 

Pubblicato il 02 Maggio 2025
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