Una voce che manca (poesia al popolo)
di Abramo Vane

Ve lo dico subito, non amo la poesia, non più di tanto… e anche se nomi come Majakovski, Ady, Vallejo mi commuovono solo a sentirli, di norma non vado ad ascoltare i poeti declamare… e l’Aquilone del buon Giovannino l’ho letto trecento volte, ma quando mi capita uno dei nostri bravi poeti italiani il più delle volte mi appisolo dolcemente, e forse è questo il motivo per cui ancora acquisto le loro opere, per quel senso di torpore… e l’altra sera ho parlato al telefono con Cesare Viviani, un poeta di spessore, come si dice, e abbiamo combinato perché venisse al Cavedio, e così è stato, e allora ho guardato le vetrine della via e c’erano esposti i racconti di Vulkano Nero, le fotografie di Albert Caruso, le recensioni dei film della settimana, c’erano insomma tutte le rubriche che formano l’idea della Vetrina da leggere, e nemmeno un verso… E Cesare ha raccontato le esperienze passate, da quelle prime parole-proiettili a quelle più recenti, segnate queste da strutture ben stabili che i versi sembrano appesi come bianche camicie ad asciugare, e poi ha espresso le sue idee sulla poesia e quel desiderio contrastante, di una poesia vicina alle persone, che vuole comunicare, parlare con tutti, e di una poesia invece che in qualche modo teme ciò e sceglie di rimanere in disparte per andare più a fondo… e a me è venuto in mente quell’episodio di cui avevo sentito parlare, quel poeta russo che a uno spettacolo, mentre recitava, aveva dimenticato i suoi stessi versi, e allora tutto uno stadio colmo di gente glieli suggerì a gran voce…. e la poesia in quel paese appartiene al popolo, scorre nelle vene di contadini operai e impiegati, e il mio desiderio, anche se non vado a sentire i poeti declamare, era di dare vita a quella vetrina rimasta vuota, perché la gente vi passasse e poi ritornasse, e nel nostro piccolo i poeti avessero anche qui la loro voce, visibile. Racconto di
Abramo Vane (www.ilcavedio.org), tratto da “Un Cavedio nella storia”, in occasione del venticinquesimo della Vetrina da Leggere
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