Pagelle Pro Patria: Piran dà tutto fino alle lacrime, ma la squadra in area è impalpabile ed è condannata alla D

La Pro Patria perde di misura il playout di ritorno contro la Pro Vercelli e perde anche la categoria, retrocedendo in Serie D. L’1-0 subito al Piola, diciassettesima sconfitta stagionale, mostra come un tatuaggio in faccia i tanti problemi mostrati dai tigrotti nel corso della stagione: sterilità offensiva (peggior attacco del girone), e difesa che, in un modo o nell’altro, alla fine si crepa nei momenti chiave della stagione, alla prima vera breccia degli avversari.
I VOTI DEI TIGROTTI
ROVIDA 6 – Una sua bella parata su Pino a fine primo, accende una partita fino a quel momento timida, spenta poco più di un minuto dal goal di Romairone che “ammazza” il ritmo gara, con le 11 bianche casacche tutte dietro la linea della palla a proteggere risultato e salvezza.
BASHI 5,5 – La Pro Vercelli inizia forte, ma dopo i primi 15′ la Pro Patria sembra aver preso le misure. In quel quarto d’ora i padroni di casa preferiscono il lato di campo opposto al suo, girando a largo al difensore all’albanese. Il destino sa però essere crudele: il goal che decide la partita e la retrocessione bianco arriva dalla “destra” biancoblu, con un traversone di De Marino in area sulla cui respinta il difensore non riesce a seguire Romairone perché uscito a raddoppiare sull’esterno che puntava l’area, ritrovandosi di fatto a metà strada tra i due avversari.
dal 85′ CURATOLO SV – Pochissimi minuti per toccare palloni incandescenti. Le condizioni non sono delle migliori, l’ingresso in campo neppure.
ALCIBIADE 5 – La buona lettura difensiva sul traversone di De Marino viene macchiata dall’efficacia della spazzata, troppo corta: la palla rimane nel cuore dell’area dove Romairone si fionda per primo e segna il primo goal in campionato (anche se per le statistiche la rete sarà segnata con l’asterisco). A ridosso del recupero finale sui suoi piedi la palla della salvezza ma il tiro di controbalzo non inquadra lo specchio della porta. Le “sliding doors” della stagione. Il paradosso è che più volte era stato lui, con la sua freddezza dal dischetto, a togliere le castagne dal fuoco alla squadra.
COCCOLO 6 – Come scritto sopra, al fischio di inizio la Pro Vercelli insiste dalle sue parti, cercando di sfruttare qualche spazio concesso da Piran sulla fascia, ma ben presto i tigrotti riescono ad arginare la manovra dei piemontesi. Dopo lo svantaggio la Pro Vercelli si fa vedere in avanti col contagocce, gravitando più vicino alla bandierina che all’area di rigore. Dei tre acquisti di gennaio sarà stato il meno appariscente, ma alla fine le ha giocate praticamente tutte.
RENAULT 5,5 – Una delle poche volte che gli avversari decidono e riescono a passare dalla sua corsia nasce il goal, in occasione del quale concede qualche centimetro di troppo a De Marino, forse per paura di farsi saltare e spalancare all’avversario le porte dell’area di rigore. Termina la stagione, e l’avventura con la maglia biancoblu (almeno tecnicamente) con un durissimo scontro frontale a centrocampo con Comi su un duello aereo. Entrambi saranno costretti a uscire all’intervallo. A livello individuale è stato forse il più sfortunato della stagione, fatta eccezione per i tre lungodegenti.
dal 46′ CITTERIO 6 – Il #14 è sempre apprezzato per lo spirito con cui entrata in partita, facendosi notare per la sua propensione ad attaccare, motivo per cui viene preferito a Somma e a Barlocco (anche se a dire il vero pare che questi ultimi nelle ultime settimane forse non al meglio della condizione). Piran gioca tanti pallone per provare a premiare i suoi inserimenti da quinto di centrocampo, la troppa voglia di sistemare il risultato e di salvare la Pro Patria si tramutano in una foga che porta il direttore di gara a fischiar-gli contro più fallo in attacco. Cosa che gli costa un giallo.
MALLAMO 6 – Partita in lento crescendo, con ancora un’occasione sui piedi. Quando tutto sembra essere pronto per il salto decisivo ecco che qualcosa si arresta, con il goal della Pro Vercelli che ribalta lo scenari. Improvvisamente il nuovo assetto contentivo delle bianche casacche mette in difficoltà lui e il centrocampo. Nella ripresa subisce la mediana a 3 avversaria e anche un buon numero di falli fatti dagli avversari per rompere il ritmo gara e portare la partita verso la fine.
dal 73′ MEHIC 5,5 – Come per gli altri giovani entrati in campo nella ripresa paga a caro prezzo l’inesperienza, convertendo negativamente la voglia (apprezzabile) di incidere sul match con eccessi di foga e frenesia. Alcuni errori palla al piede, in area e fuori, sono dei veri e propri regali alla Pro Vercelli, che prende come oro colato ogni secondo in cui la palla può viaggiare lontano dalla porta di Franchi. Peccato, perché nel finale di stagione era cresciuto tanto, poi l’infortunio a ridosso dei playout e l’inesperienza hanno presentato il conto più salato di tutti.
FERRI 6 – Onora la fascia mettendoci il cuore su ogni azione. Ma il grande sforzo a tutto campo, come nel tentativo di recuperare su Romairone in occasione del goal, non sempre fanno arrivare ossigeno fresco alla testa. Alcune palloni in fase di possesso sono stati alzati in area più con la speranza di un miracolo da parte dei compagni che per creare veri presupposti offensivi.
PIRAN 6,5 – Il più pericoloso dei tigrotti, che nel secondo tempo si affidano principalmente allo schema: “scarico sulla sinistra a Piran per il cross in area”. L’esterno le prova tutte, a volte anche sbagliando, sia chiaro, ma le volte in cui la palla arriva all’altezza del dischetto o sul secondo palo i compagni non sono in grado di raccogliere quanto seminato.
PITOU 5,5 – Essenziale per il semplice schema sopra descritto. Ma forse da un giocatore della sua tecnica ci si aspettava qualcosa di più, oltre a qualche fallo subito utile a conquistare punizioni da posizione interessanti ma sempre vanificate. Non riesce infatti a convertire in oro i calci da fermo, sui quali la Pro Vercelli fa le barricate in area.
dal 73′ TERRANI 6 – A schemi saltati riesce a incunearsi giusto una volta tra le bianche casacche, asserragliate negli ultimi venti metri, in una delle azioni più pericolose create dai tigrotti. Non è poi molto, ma rimane è di più, con meno tempo a disposizione, di quanto fatto da molti degli altri attaccanti scesi in campo nel doppio confronto.
ROCCO 5 – Il più alieno fra i biancoblu al match, se non fosse per un paio di palle giocate tra la trequarti e l’area di rigore. Troppo poco e niente di particolarmente memorabile, se non qualche botta con la retroguardia bicciolana.
dal 73′ TOCI 5,5 – Gli errori sottoporta sono la cartina di tornasole della sua annata in biancoblu. In Serie C di occasioni ce ne sono poche e bisogna saperle sfruttare. L’attaccante in viola riesce soltanto a crearsele, con un innegabile impegno, ma il feeling con la porta troppe volte ha scarseggiato, con lo specchio della rete quasi mai a fuoco. È giovane e se migliorare questo aspetto, non da poco per una punta, sicuramente si ritaglierà uno spazio importante in carriera. Intanto il cv però recita: due retrocessioni consecutive, l’anno scorso con la Pro Sesto, quest’anno con la Pro Patria. Preposizione sfortunata.
BERETTA 5,5 – La sua grande generosità è proporzionale alla distanza dalla porta. La boa aiuta la squadra a salire ma manca gli appuntamenti col pallone quando la palla arriva giunge in area. Non sempre per colpa.
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