Colonnine di ricarica auto elettriche: quante tipologie esistono e quanto costano
Senza un'infrastruttura di ricarica capillare, infatti, efficiente e accessibile, la diffusione di questi nuovi mezzi non potrebbe mai diventare veramente di massa, come è invece sempre più necessario che sia

Se i veicoli elettrici rappresentano il futuro della mobilità sostenibile, sono le colonnine di ricarica ad essere l’elemento cruciale in questa transizione, ponendosi come il cuore logistico ed energetico dell’intero ecosistema BEV.
Senza un’infrastruttura di ricarica capillare, infatti, efficiente e accessibile, la diffusione di questi nuovi mezzi non potrebbe mai diventare veramente di massa, come è invece sempre più necessario che sia. La disponibilità di punti di ricarica, sia pubblici che privati, è ciò che rende possibile l’utilizzo quotidiano di un’auto elettrica, eliminando la cosiddetta “ansia da autonomia”.
In questo articolo cerchiamo di capire meglio come funzionano, mentre se sei interessato a conoscere le offerte disponibili, scopri i prezzi delle colonnine a2a sul sito ufficiale dell’azienda.
Le tipologie di colonnine di ricarica auto elettriche
Le colonnine di ricarica sono state progettate con l’obiettivo di trasferire energia elettrica alla batteria di un veicolo elettrico tramite un cavo compatibile e differiscono tra loro a seconda del tipo di corrente utilizzata.
La corrente Alternata (AC) è utilizzata principalmente per la ricarica domestica o per piccole stazioni pubbliche: viene convertita in DC all’interno dell’auto (dal caricabatterie di bordo), ma questo passaggio richiede tempi di ricarica lunghi (anche fino a 4 ore) e la potenza di ricarica è limitata. Il vantaggio è che questa soluzione garantisce maggiore economicità.
C’è poi la corrente continua (DC), impiegata nelle stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade o in aree strategiche, che consente invece tempi di ricarica rapidi (da 20 a 60 minuti) e un ottimo livello di potenza, utile per viaggi lunghi. Questo tipo di colonnina ricarica auto elettriche, tuttavia, ha un costo generalmente più elevato.
Infine, ci sono le Wallbox, ovvero le colonnine domestiche in corrente AC da installare nei garage o nei parcheggi privati. Sono più accessibili, semplici da installare e ideali per ricariche durante la notte o per brevi ricariche, in quanto le tempistiche per una ricarica importante possono arrivare a molte ore.
I costi di questa tecnologia
C’è una domanda molto diffusa legata alle colonnine di ricarica auto elettriche: qual è il loro costo? Il prezzo dipende da diversi fattori, come la potenza erogata e le funzionalità aggiuntive (connettività Wi-Fi, controllo tramite app, sistemi di pagamento integrati, ecc.). C’è poi da tenere in considerazione la spesa di installazione, che varia in base alla complessità dell’impianto elettrico esistente e alla necessità di eventuali lavori aggiuntivi.
Chi ha integrato questa soluzione presso la propria abitazione nel 2024, può contare sul Bonus Colonnine: un contributo a fondo perduto destinato a privati e condomini che copre fino all’80% delle spese sostenute. Si tratta di un incentivo diretto, non di un’agevolazione Irpef, e viene erogato sotto forma di rimborso economico che riduce significativamente il costo finale.
Oltre a questo, è possibile beneficiare di detrazioni fiscali per l’installazione di colonnine di ricarica, comprese nei vari Bonus attivi, ma solo se l’installazione della colonnina avviene contestualmente a lavori di ristrutturazione edilizia o efficientamento energetico.
Alcune Regioni e Comuni, infine, offrono ulteriori incentivi per l’installazione di colonnine di ricarica, in modo da promuovere un passaggio sempre più rapido alla mobilità 100% elettrica.
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