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Le sponde dell’Arno possono diventare ciclabile centro-Arnate

È una proposta del 2016 targata Fai, Lipu e Wwf, che sfrutta strade minori poco trafficate e una ciclabile che oggi s'interrompe nel nulla. Emilio Magni rilancia l'idea, per valorizzare anche le sponde del fiume

Generico 2018

Un percorso ciclopedonale lungo il torrente Arno, dalle porte del centro alla periferia Sud, Arnate. La proposta è targata Lipu, Wwf e Fai, risale a pochi anni fa e a riportarla in auge è Emilio Magni, storica voce ambientalista, oggi sindaco di Cazzago Brabbia (suo paese di origine) ma ancora legatissimo a Gallarate.

«È una proposta che abbiamo lì dal 2016» spiega Magni, che prende come spunto le segnalazioni del degrado nel letto del fiume in zona Arnate.

L’idea di Wwf, Lipu e Fai prevedeva la “riqualificazione ambientale delle sponde e dell’argine lungo la via Renzo Colombo, a partire
da via Galilei fino a via Pietro da Gallarate”. Vale a dire dalla zona tra ospedale e piazza Giovane Italia – appena ai margini del centro storico – fino alle porte di Arnate, connettendosi così con l’asse della “tangenzialina” (via Pietro da Gallarate-via Forze Armate) che è già dotato di pista ciclabile e consente di accedere a tutte le periferie Sud della città, ma anche all’asse di via Schuster verso Cardano al Campo.

(clicca qui per aprire la carta in grandi dimensioni: in giallo le ciclabili esistenti, in rosso tratteggiato il percorso da realizzare)

“Le opere consistono nella pulizia selettiva delle specie arboree infestanti (robinia e soprattutto ailanto), e nella posa di siepe e/o arbusti (eventualmente integrata con una staccionata in legno) a protezione dei fruitori sia della strada che della pista ciclopedonale. Per le piante di elevato pregio e qualità, sarà prevista un’adeguata potatura”.

Una volta sistemate le sponde, si potrebbe procedere alla “formazione di un percorso ciclopedonale a completamento di quello esistente nella parte più a sud di via Colombo, che attualmente risulta incompiuto mancando lo sbocco sulla via Pietro da Gallarate”. Si tratta di un pezzo di ciclabile – nella zona alle spalle di via Da Vinci – che da una decina di anni è in attesa di completamento e si “perde” nel nulla.

Per realizzare lo sbocco su via Pietro da Gallarate, basterebbe liberare la fascia di rispetto del Torrente Arno, laddove sussiste l’obbligo di mantenerla libera ai sensi del Regolamento di Polizia idraulica, per una fascia di almeno 10,00 m.”, oggi occupati da alcuni annessi a una proprietà. Un tratto – sottolineavano i proponenti – da che non supera i 30 metri di lunghezza.

Il punto in cui la ciclabile finisce nel nulla

Complessivamente il costo ipotizzato è 17mila euro, comprensivi di 7500 euro di posa della ciclabile e di 3mila euro di arredo urbano. Già nel 2016 il progetto sottolineava il valore non solo della ciclabile, ma anche della riscoperta della presenza del fiume in città, che da alcuni anni ha qualche problema di portata ma che ha acque più pulite e una notevole biodiversità, con la presenza di pesci, gallinelle d’acqua e rane. Anzi: proprio via Colombo all’altezza della via dell’ospedale è uno dei punti in cui, d’estate, più gracchiarono rane e rospi, a testimoniare che l’Arno è tornato vivo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 01 Febbraio 2019
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