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Il laghetto e il miele: intorno a Malpensa volano le api

Minacciate dall'inquinamento a livello globale, le api "producono" però anche in luoghi insoliti, compresi i boschi e i prati intorno all'aeroporto. L'associazione “Amici del laghetto”, a Ferno, ha lanciato da un anno un progetto sperimentale di produzione

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Il tutto è iniziato un anno fa, quasi per caso, dall’associazione culturale “Amici del laghetto”. Un progetto d’apicoltura che dall’anno scorso è diventato sempre più impegnativo e proficuo: «Una vera e propria arte», dice Piero Di Donè, coordinatore del sodalizio che da dieci anni si occupa del laghetto di Ferno, vicino a Malpensa.

Nell’arco di un anno qui, poco lontano dalle rotte dell’aeroporto, sono stati prodotti ben 140 kg di miele, tra quello di acacia (85%) e di millefiori. La scelta etica di occuparsi di insetti come le api, a rischio estinzione, è in linea con l’attenzione degli “Amici del laghetto” alla questione ambientale:«Senza api non si vive», sentenzia Tiziana Zanconato, segretario dell’associazione, che sottolinea come tutti i loro eventi siano volti a sensibilizzare soprattutto i più giovani alla valorizzazione della natura, «per avere degli adulti più attenti».

Durante una conferenza stampa in comune l’associazione culturale “Amici del laghetto” è stata anche insignita di un riconoscimento per i risultati conseguiti nel campo della produzione di miele. Il sindaco Filippo Gesualdi e l’assessore alla cultura Sarah Foti si sono congratulati per un’eccellenza del territorio che nelle scorse settimane ha ottenuto la certificazione Dop per il proprio miele dal Parco del Ticino (che dal 15 marzo è parte della Riserva Mab patrimonio dell’Unesco, ndr).

«Questo riconoscimento da parte del Parco del Ticino è un veicolo importantissimo per la nostra realtà», spiegano Di Donè e Zanconato, «perché così possiamo fregiarci di far parte del patrimonio mondiale».

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Un’immagine del laghetto artificiale di Ferno, usato anche per attività didattiche e al centro di una zona verde

Il sindaco e l’assessore hanno ringraziato l’impegno costante dell’associazione:«Ammiriamo la cura e la dedizione che impegna i volontari tutti i giorni nel prendersi cura delle arnie delle api e vedere i risultati raggiunti in poco tempo è una grande soddisfazione». «Bisogna poi ringraziare il presidente del Parco del Ticino Beltrami che si è dimostrato subito interessato all’area verde e alla nostra proposta. Nel giro di due mesi abbiamo ottenuto la certificazione Dop», continua Gesualdi.

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In una zona a ridosso dell’aeroporto Malpensa è sicuramente curioso assistere alla nascita di una realtà agricola come quella dell’apicoltura, anche se, come sostiene Di Donè, «l’inquinamento non si sente molto»: «Lo scorso maggio, durante un evento organizzato da noi, abbiamo visto moltissime lucciole nel sottobosco che, se l’inquinamento nella zona fosse molto alto, non ci sarebbero di certo. È il segno che l’aria è sana».

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Pubblicato il 29 Aprile 2019
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