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Otto nuovi cassonetti Humana per la raccolta di vestiti e scarpe usate

I contenitori si trovano in via Cabagaggio, via dei Mille, via Marconi, via Manzoni, Corso Repubblica, via Fuser, via Colombo Coarezza e via Maddalena

humana

Sono attivi sul territorio sommese otto nuovi contenitori per la raccolta di indumenti, scarpe e accessori grazie alla collaborazione tra Comune e l’organizzazione umanitaria Humana.

I contenitori si trovano in via Cabagaggio, via dei Mille, via Marconi, via Manzoni, Corso Repubblica, via Fuser, via Colombo Coarezza e via Maddalena.

“Siamo felici di iniziare questa nuova collaborazione con Humana People to People Italia e introdurre un servizio utile per la Comunità con cui tutti in maniera coscienziosa dovranno collaborare, per una finalità sociale e per garantire il decoro pubblico degli ambienti”, dichiara l’Assessore all’Ambiente Edoardo Piantanida.

All’interno dei contenitori dell’organizzazione di cooperazione internazionale Humana è possibile donare capi d’abbigliamento, scarpe appaiate, accessori d’abbigliamento (cappelli, cinture, foulard, ecc.), borse e zaini, biancheria per la casa.

Non è invece possibile conferire nei contenitori di Humana materiali diversi da quelli qui elencati (non si raccolgono quindi rifiuti organici, pentole, suppellettili etc). Tutto ciò che viene donato nei contenitori deve essere messo in sacchetti ben chiusi, così da proteggere al meglio i capi, le scarpe e gli accessori evitando che si rovinino.

Dove vanno a finire gli abiti donati nei contenitori di Humana? Il punto di partenza di questo percorso è proprio il contenitore di Humana, dove il cittadino può donare gli abiti che non utilizza più: sono oltre 5.600 in 43 province.

Il secondo passaggio è quello dello stoccaggio e smistamento: gli abiti estivi in buono stato sono inviati in Africa alle consorelle della Federazione Humana. Qui gli indumenti sono donati solo in casi di emergenza, altrimenti sono venduti a prezzi contenuti per finanziare i progetti sociali attivi localmente. Lo scopo è infatti quello di creare sviluppo e non assistenzialismo. Non tutti gli abiti sono adeguati per l’Africa. I vestiti che non vanno in Africa sono però valorizzati, grazie alla vendita all’ingrosso e al dettaglio in Europa e in Italia (qui Humana gestisce attualmente otto negozi, Vintage e Second Hand, a Milano, Roma, Torino e Pavia).

Grazie ai negozi, i capi hanno una seconda vita, contribuendo in questa maniera a porre l’attenzione sugli sprechi e sull’importanza del riutilizzo. L’utile dalla vendita, al dettaglio e all’ingrosso, consente a Humana di sostenere i progetti di cooperazione internazionale e le attività sociali in Italia.

Pubblicato il 11 Luglio 2019
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