I carabinieri all’ascolto dei bustocchi: si parte dai quartieri
Partecipato il primo incontro a Villa Calcaterra, a Sacconago

È partito da Villa Calcaterra il tour dei Carabinieri di Busto Arsizio nell’ambito del “Servizio d’Ascolto” promosso dal comando provinciale di Mantova, esperimento che l’Arma ha poi intenzione di allargare in tutta la Lombardia.
Si è iniziato dal quartiere di Sacconago, ma il comandante Francesco Caseri chiarisce il fatto che «non è un qualcosa che interessa solo i quartieri dove andremo, ma ci piacerebbe che, anche grazie al passaparola tra cittadini, diventasse un momento di interfaccia vera tra la città e noi che dobbiamo vigilare su di essa, aiutateci ad aiutarvi».
Presente a questo primo appuntamento anche una folta rappresentanza del Comune, con il sindaco Emanuele Antonelli, che ha voluto aprire ad uno sviluppo futuro dell’iniziativa: «È lodevole che gli uomini dell’Arma si mettano a disposizione dei cittadini praticando uno scambio di consigli ed osservazioni. Si potrebbe pensare di realizzare qualcosa di simile che metta insieme Comune e forze dell’ordine per cercare di dare risposte sotto tutti i punti di vista».

Gli fa eco Max Rogora, assessore alla sicurezza: «Grazie alle persone che si sono fatte avanti oggi. Calcoliamo che, ogni giorno, a Busto Arsizio si chiedano dalle 100 alle 150 richieste d’intervento. Un lavoro enorme per le nostre forze dell’ordine, che cercano di farlo al meglio possibili. L’importante però è dare seguito e strumenti agli interventi, non abbiate paura di denunciare o di lasciare nominativi».
Ritornando alla sostanza, una ventina di abitanti di Sacconago hanno preso parte all’iniziativa, esponendo problemi, che gli uomini di Caseri hanno provveduto ad annotare: dalla situazione dei cosiddetti “giostrai” al campone fino all’imminente riapertura di un club in via Magenta, chiuso anni fa per illeciti finanziari, che minaccia di tornare a disturbare i sonni dei vicini. Caseri ha poi dispensato una serie di consigli quotidiani, di buon senso: «Per quanto riguarda le truffe, tenete a mente che nessuno vi regala niente. Le compagnie non mandano addetti nelle case, questa è la prima cosa che deve far scattare il campanello d’allarme. Siate scaltri. Denunciate se pensate di aver subito qualcosa che non va, ma a noi e non sui social: così facendo ci date in mano un strumento per combattere le situazioni e i reati di cui eventualmente siete vittime».
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