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La denuncia: “Azzerati i posti letto per i malati oncologici a Busto”

Secondo il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto la riorganizzazione avrebbe portato alla chiusura del reparto di degenza oncologica: "Malati costretti ad andare in strutture private"

ospedale busto arsizio

Il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto denuncia un nuovo taglio di posti letto all’ospedale di Busto Arsizio, questa volta la scure si è abbattuta sul reparto di oncologia dove – scrivono in una nota – sarebbero stati azzerati i posti letto

«Il direttore generale dell’ASST Valle Olona gioca brutti scherzi. Ma la salute non è uno scherzo. Dopo avere annunciato le chiusure di alcuni reparti per il periodo estivo, lasciando intendere che a settembre avrebbero potuto non riaprire, dopo avere fatto qualche passo indietro, garantendone la riapertura a settembre, a seguito delle pressioni della società civile e dei cittadini, il D.G. ci riprova. I posti letto dell’oncologia di Busto Arsizio sono rideterminati in 0 posti letto. Zero, nessun posto letto. Con i pazienti costretti a rivolgersi altrove, soprattutto in cliniche private».

Così scrivono in una nota inviata alla stampa gli appartenenti al comitato che da tempo si batte per il rilancio degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate in luogo della costruzione dell’ospedale unico a Beata Giuliana. Il comitato aggiunge anche: «Chissà se lo stesso brutto scherzo lo subirà la pediatria di Gallarate, che dal 15 settembre dovrebbe ritornare ad avere attivi 12 posti letto. Ci spiace davvero avere ragione. Ma è orami evidente che con l’ospedale unico, si vuole unicamente ridimensionare la sanità pubblica, a favore di quella privata. Pagheremo di più, per avere meno cure e servizi».

Infine l’appello agli amministratori locali di Busto Arsizio e Gallarate, accusati di essere più interessati alle varianti urbanistiche per il nuovo ospedale che alla salute dei loro concittadini: «Gli ubbidienti sindaci dei comuni di Busto Arsizio e Gallarate, come i sindaci dei comuni limitrofi i cui cittadini a quegli ospedali si rivolgono per essere curati, dovrebbero finalmente iniziare ad agire il proprio ruolo di tutori della salute pubblica. E difendere il nostro diritto alla salute. Pare invece che l’unico interesse sia variare i PGT, in funzione delle possibilità edificatorie (in aree verdi) legate alla costruzione dell’ospedale unico».

Pubblicato il 12 Settembre 2019
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