Maxirissa per questioni matrimoniali nel campo nomadi, blitz dei carabinieri all’alba
Esponenti della famiglia Lucchesi si sono scontrati con i vicini di "camper" Bianchi. Tra i due gruppi sono presenti diversi legami sentimentali e per uno di questi si sono picchiati in 20

Lo scorso 17 settembre una violenta rissa che ha coinvolto numerose persone, s è verificata all’interno del campo nomadi di via per Bienate. Alle prime luci dell’alba di oggi, lunedì, i Carabinieri della compagnia di Busto Arsizio hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio, in particolare finalizzato all’identificazione di tutti i soggetti facenti parte delle famiglie coinvolte nella rissa.
In quella circostanza circa 15/20 persone si erano affrontate colpendosi ripetutamente fino all’arrivo dei Carabinieri. Il motivo del dissidio si ritiene da attribuire ad incomprensioni matrimoniali tra due soggetti appartenenti alle diverse famiglie – tra loro legate da diversi vincoli sentimentali.
Questa mattina i carabinieri hanno identificato compiutamente tutti i soggetti domiciliari nelle due diverse aree – di loro proprieta’ – in Busto Arsizio, adibite a luogo abituale domicilio mediante strutture mobili e prefabriccate.
In particolare sono stati identificati complessivamente 25 soggetti, di cui 13 rintracciati all’interno dell’area sita in via per Bienate – proprietà della famiglia Lucchesi – gruppo sinti di origine italiana – interno del quale sono risultate presenti nr. 5 strutture mobili per altrettanti nuclei familiari; 12 rintracciati all’interno dell’area sita in via per dairago – proprieta’ famiglia bianchi – gruppo sinti di origine italiana – interno del quale sono risultate presenti 4 strutture prefabbricate fisse e da 2 strutture mobili, per complessivi 5 nuclei familiari.
All’esito di questa iniziale fase delle indagini sulla rissa avvenuta, i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà tre soggetti che con certezza hanno preso parte alla “contesa” – due della famiglia lucchesi ed uno della famiglia Bianchi.
Solamente uno dei soggetti coinvolti nella rissa aveva fatto ricorso alle cure sanitarie, in ragione di diversi colpi ricevuti al capo ed al volto – probabilmente dei pugni – ed era stato dimesso con 7 giorni di prognosi per policontusioni. Probabilmente altri soggetti, pur rimasti feriti o percossi, non abbiano fatto ricorso alle cure sanitarie proprio per evitare di essere poi identificati dalle forze di polizia.
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