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Birdstrike e wildstrike, incidenti aerei con animali: quanto sono frequenti?

Gabbiani, rondoni, altri volatili, ma anche lepri e ricci: sono molti i casi di birdstrike (o più genericamente wildstrike) in Italia. Esiste un ente apposito che si occupa di monitorare il fenomeno

birdstrike Malpensa

La notizia più recente dello scontro di un aereo 737 cargo Air France con dei volatili (Birdstrike) a Malpensa è di qualche giorno fa. Ma un episodio del genere quanto è frequente? A quanto pare non è raro.

Esiste addirittura un ente che si occupa di questo fenomeno (wildlife strike), Bird strike commettee Italy: nato nel 1985, ha un suo team di lavoratori a sorvegliare la navigazione aerea in termini di sicurezza. Esiste, inoltre, una normativa in materia cui l’Italia deve adeguarsi con tutti i suoi aeroporti: oltre al semplice obbligo di segnalare il numero di questo tipo di incidenti, ognuno deve gestire il controllo del wildstrike in base ad uno specifico studio naturalistico. Ciò è possibile attivando sistemi di monitoraggio, raccogliendo e analizzando i dati. Annualmente, poi, si deve misurare l’indice di rischio del suo aeroporto.

Enac ha raccolto negli ultimi anni i dati relativi di tutti gli aeroporti italiani. Se si guarda ad esempio il 2015, le specie animali più coinvolte negli impatti aerei sono i gheppi (140), i rondoni (119), i gabbiani reali (87), le rondini (68), gabbiani comuni (47) ed i piccioni (40). Altri animali coinvolti sono stati le lepri (40), quattro ricci, tre volpi e quattro pipistrelli. Il tasso di incidenza con i rondoni è molto frequente perché i volatili sono presenti nel periodo estivo nel nostro territorio:  vivono per lo più in aria, dove si procacciano il cibo (insetti alati), si accoppiano e dormono. La specie più pericolosa con cui scontrarsi è sicuramente quella dei gabbiani a causa della loro pesantezza: proprio sul gabbiano negli ultimi anni si è intervenuti per migliorare la sicurezza della zona di volo – come, ad esempio, la gestione oculata delle zone limitrofe all’aeroporto, specie se si tratta di discariche dato che da tempo la specie ha imparato a nutrirsi di rifiuti e immondizia.

In merito ai mammiferi, invece, l’animale più “incontrato” è la lepre, che predilige gli ambienti a densa copertura erbacea (molto presente nelle zone aeroportuali). Come si è gestito il problema? É bastato attivare delle campagne di bonifica e cattura in modo da diminuire il tasso di popolamento di quelle aree. Per le volpi, invece, l’aeroporto è una zona di caccia di conigli selvatici, lepri e roditori: anche loro sono state catturate e spostate in altre aree. La specie dell’animale con cui l’aereo si scontra viene riferita dal pilota, che non sempre, però, anche a causa della velocità dell’impatto, riesce a riconoscerla.

Se si guardano i dati degli aeroporti italiani, inoltre, Milano Malpensa ha registrato un totale di 35 impatti (per lo più rondoni, gheppi e rondini). L’altro aeroporto milanese, Linate, invece ha avuto 38 impatti con i volatili, mentre uno con un altro volatile. Più bassi i dati di Roma Ciampino (17 impatti con uccelli), mentre molto più alti sono stati quelli di Fiumicino: ben 130 con uccelli e 3 con pipistrelli.

Dunque, nel 2015 è stato registrato un aumento degli impatti al di sotto dei 300 piedi rispetto agli anni precedenti (per un totale di 933). Per quanto concerne la specie animale andatasi a scontrare con i velivoli, la lepre è in aumento rispetto agli altri e rispetto ai dati del 2014.

L’anno successivo (2016), invece, ha registrato un aumento degli impatti rispetto al passato. Nella top 5 delle specie implicate negli wildstrike troviamo: rondoni e rondini (197, con un aumento dell’8,54% rispetto al 2015), gheppi (125), gabbiani reali (74), lepri (46) e gabbiani comuni (34).

Milano Malpensa nel 2015 ha totalizzato 7 impatti con volatili e 2 con altri animali. Nel suo corrispondente milanese (Linate) ci sono stati 33 scontri con uccelli e 5 con altra fauna. Ben diversi i numeri di Roma Fiumicino, che ha comunque un trend negativo rispetto al 2015: 52 incidenti con volatili e 2 con mammiferi. Roma Ciampino, invece, ha chiuso il 2016 con soli 3 birdstrike. In complesso, il 2016 ha registrato un leggero aumento degli impatti (di circa l’1,94%).

L’ultimo anno di cui si posseggono i dati e le analisi di Enac è il 2017: dodici mesi in cui si è notato un massiccio calo dei birdstrike rispetto agli anni precedenti. Tra le specie coinvolte negli scontri con gli aeromobili si registrano: rondini e rondoni ancora al primo posto per incidenza (185), a seguire gheppi (160), gabbiani comuni (32) e 50 lepri.

Tra gli aeroporti, Milano Malpensa ha aumentato gli scontri rispetto al 2016 (15 con volatili e 1 altro animale); a Linate, invece, un sensibile calo degli scontri: da 33 del 2016 a 14 con volatili, e 7 con altri animali. 12 impatti con uccelli per Roma Ciampino, in aumento rispetto all’anno precedente, mentre Fiumicino ne ha registrati ben 71, con un evidente aumento.

 

 

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 03 Ottobre 2019
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