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Sul falò della gioeubia finiscono anche le sardine (ma verranno rimosse)

Sul fantoccio da bruciare sono comparsi anche diversi pesci, che sembrano alludere al movimento partito in Emilia. Poi il passo indietro: "Non è opportuno", concorda il sindaco leghista. Le sardine locali: "Lo prendiamo con ironia"

Samarate generica generiche

Insieme alla gioeubia, a Samarate, rischiavano di finire sul rogo anche le sardine.

Sette pesciolini appesi al fantoccio della vecchia, tradizionale effige che viene bruciata nella zona dell’Alto Milanese all’ultimo giovedì di gennaio.

Ora: che i pesci sulla gioeubia della cittadina vicino a Malpensa siano sardine, ovviamente, non si può dirlo con certezza. Ma l’allusione sembra chiara, ha creato polemiche immediate e ha spinto ad un intervento per rimuoverle: «Son d’accordo che non sia opportuna, bene che sia rimossa» dice il sindaco Enrico Puricelli, che è della Lega. La paternità del fantoccio non è esattamente chiara, le polemiche nella mattina di esposizione del fantoccio hanno forse creato un po’ d’imbarazzo.

Samarate è anche un po’ la culla delle Sardine Varesine, visto che qui sono attivi due dei primi promotori del movimento in provincia, Rossella Iorio e Silvano Monticelli. «Bruciare le idee altrui, di piazze intere, solo perché diversa dalla propria, è macabro e triste» ha commentato Iorio sulla locale pagina facebook. «Ad ogni modo, noi la prendiamo con ironia, siamo lieti di essere protagonisti di una tradizione come questa». Mentre Monticelli ha citato con altrettanta ironia e bonomia (che viene rivendicata come cifra del movimento) citando “Light my fire” dei Doors.

Il fuoco benaugurante normalmente raffigura una strega, ma negli ultimi anni sono comparse anche altre figure, non di rado legate alla politica e al potere. È successo in particolare a Busto Arsizio, dove sono finiti sul rogo prima simboli, poi anche l’effige di persone precise, come il sindaco Gigi Farioli (che accese lui stesso il fantoccio), Matteo Renzi, Elsa Fornero. Il caso esplose in particolare quando fu bruciato un fantoccio identificato esplicitamente come Laura Boldrini.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 30 Gennaio 2020
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