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Coronavirus, più di 1 milione di viaggiatori controllati dai volontari

Dal 5 febbraio un "esecito" di volontari presidia gli aeroporti per controllare tutti i passeggeri in arrivo. La Protezione Civile: "Nessun caso sospetto"

Controlli coronavirus in aeroporto

La divisa è quella solita: il cappello con la piuma o l’uniforme con la croce. Ciò che cambia rispetto al solito è l’arma stretta tra le mani: un termometro. Alpini, Croce Rossa, Protezione Civile e volontari di decine di associazioni sono infatti nella trincea della lotta alla diffusione del Coronavirus, presidiando gli aeroporti di tutto il Paese e misurando la temperatura a tutti i passeggeri in arrivo. La prima fondamentale barriera per limitare la diffusione del virus cinese.

Da quando il 5 febbraio scorso sono stati attivati i controlli sui passeggeri in arrivo negli scali del Paese sono stati monitorati 10.425 voli e controllati 1.205.989 passeggeri, comunica la Protezione Civile nell’ultimo bollettino diffuso nel weekend.

“Medici e volontari di protezione civile sono impegnati nei controlli sanitari dei passeggeri in arrivo negli scali aeroportuali -spiegano dal Dipartimento-. Il sistema di monitoraggio prevede l’impiego di team misti composti da personale medico dell’Ufficio di sanità marittima aerea e di frontiera – USMAF – e da volontari delle organizzazioni nazionali e regionali di protezione civile e della Croce Rossa Italiana, con il supporto dei presidi medici aeroportuali. La temperatura corporea viene rilevata da termometri laser e dove presenti da termoscanner.

Al momento “per nessuno dei passeggeri monitorati si è resa necessaria l’applicazione del protocollo sanitario, definito dal Ministero della Salute, e previsto in caso di sospetto Coronavirus”.

 

Pubblicato il 17 Febbraio 2020
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