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Dopo la Gioeubia, polveri sottili alle stelle

Le rilevazioni Arpa dei giorni precedenti e successivi sembrano confermare l’ipotesi di un collegamento tra i falò molto sentiti nell’Alto Milanese ed il peggioramento della qualità dell’aria degli ultimi giorni

Brucia la gioeubia di Cardano al Campo

Le emissioni e la qualità dell’aria sono sicuramente tra i temi caldi di questo inizio anno, specialmente in zone fortemente industrializzate. Capita però, a volte, che l’impegno per mantenere l’aria pulita vada a scontrarsi con le tradizioni locali. Nei giorni scorsi in tutta la zona dell’Alto Milanese si sono celebrati gli attesissimi falò della Gioeubia, tradizionale ricorrenza ancora molto sentita, e non sono mancate le polemiche sull’impatto ambientale: in Brianza alcune gioeubie sono state rinviate, a Busto Arsizio Fratelli d’Italia ha attaccato la dirigente dell’Istituto Tecnico Economico Enrico Tosi, Amanda Ferrario, rea di voler sacrificare la secolare tradizione con motivazioni ecologiste, non è mancato nella querelle l’intervento del sindaco Emanuele Antonelli.

L’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, aveva già pubblicato un articolo per spiegare come la combustione del legname fosse connessa con l’originarsi delle polveri sottili PM. Secondo i loro dati, in Lombardia quasi il 40% delle emissioni di PM10 deriva dal compartimento del riscaldamento domestico, ed è stato stimato che la quasi totalità di questa percentuale sia rappresentata dalla combustione della legna in piccoli apparecchi. Il sito internet dell’ente permette inoltre di verificare i dati relativi alla qualità dell’aria, ed osservando i dati relativi alla settimana delle celebrazioni, si può notare come nella zona dell’Alto Milanese sia stato registrato un picco di emissioni di PM10 tra il 31 gennaio ed il primo febbraio, che il giorno seguente è andato a scemare, forse anche in concomitanza con il blocco delle auto vigente sul territorio del comune di Milano.

Inquinamento, le stazioni di rilevamento Arpa “attive 24 ore su 24”

Per fare un esempio, le rilevazioni dell’aria delle stazioni di rilevazione di Ferno, Turbigo e Busto Arsizio Accam hanno riportato valori in netto aumento, contemporaneamente allo svolgersi dei falò.

Per scendere nel dettaglio, i valori delle tre centraline alla vigilia della gioeubia registravano dati confortanti: a Ferno, Turbigo e Busto Accam il giorno 29 gennaio hanno riportato rispettivamente 17, 21 e 18 µg/m³ (sotto la soglia d’allarme). Nel giorno delle manifestazioni serali i valori medi giornalieri erano già aumentati e si sono poi attestati  a 59, 62 e 54 µg/m³ (oltre la soglia) il primo febbraio. Dalla lettura di questi dati sembrerebbe quindi confermarsi la connessione tra i falò e la contaminazione dell’aria.

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Pubblicato il 04 Febbraio 2020
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