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Lo sfocato dà poesia alla quotidianità

La mostra di Salvatore Benvenga nasce dalla profonda conoscenza delle ottiche del Dopoguerra e offre sguardi intensi sulla natura “dietro casa”

Generico 2018

C’è un meme – una di quelle ironiche immagini che circolano su social – che ironizza su “quella cosa che fate voi fotografi, che una parte è a fuoco e l’altra no”. È insieme il riconoscimento dello sfocato come elemento che qualifica la vera fotografia e un cinico riconoscimento di un certo analfabetismo di massa sull’arte fotografica.

La tecnica dello sfocato anima la mostra “Ad pristinum referto” di Salvatore Benvenga, allestita al Sestante di Gallarate (via San Giovanni Bosco). Una mostra nata dalle prove fotografiche che Benvenga svolge, anche per rivenditori specializzati, su vecchie ottiche «costruite tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Settanta». 

Tra le centinaia di immagini scattate con questi obbiettivi, Benvenga ha scelto la fotografia naturalistica come filo conduttore, insieme alla tecnica dello sfocato, ottenuto in decine di varianti proprie delle diverse ottiche. Zeiss Pancolar, Ludwig Meritar, Jupiter 3 russo e altre creano sfumature diverse, tutte da scoprire grazie anche alla appassionata visita guidata dall’autore (nella foto sotto). 

Si scopre anche che la totalità delle immagini è ripresa nei boschi e nei prati – con qualche incursione nella natura urbana – tra Gallarate e Cardano al Campo: anche i frequentatori della Boschina faranno fatica a riconoscere alcune piante che paiono straordinarie e che invece stanno nel quotidiano che solo il fotografo attento sa cogliere.

Generico 2018

Unica eccezione ai soggetti naturalistici, la fotografia che apre la mostra, uno scatto di un vecchio cortile di Crenna, illuminato da dolce luce del tramonto: «Una foto evocativa perchè sembra fornire l’idea della luce del passato da non dimenticare, ancora in grado di illuminare le cose». Una foto scattata con la prima ottica d’epoca che Benvenga abbia mai utilizzato e quindi scelta anche per valore affettivo.

Mostra adatta ad ogni pubblico, certamente ancor più interessante per gli appassionati di fotografia.

La mostra si può visitare nelle domeniche 9 e 16 febbraio (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19) e sabato 15 febbraio (dalle ore 16 alle ore 19). 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Febbraio 2020
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