Da prete a infermiere, Don Giuseppe va in corsia all’ospedale di Busto: “Spero di portare speranza”
Doveva partire per lo Zambia ma la missione in Africa dovrà attendere, il parroco ha chiesto a Delpini di poter tornare ad esercitare e da sabato 28 marzo è al lavoro in corsia

Lo scorso ottobre aveva ricevuto il mandato per la nuova missione nella Veglia diocesana in Duomo: “Parto per lo Zambia, il mio sogno diventa realtà”, aveva scritto lui stesso in una lettera pubblicata dal portale della chiesa di Milano.
Ma quel sogno attenderà perché don Giuseppe Morstabilini, nativo di Cassago Brianza ultimo di undici fratelli, tra i quali l’attuale parroco di Albizzate e Sumirago Don Mario, ha deciso di chiedere all’arcivescovo Delpini di poter tornare a esercitare quella sua professione per affiancare i medici e il personale sanitario nella lotta al coronavirus.
Il permesso gli è stato accordato e così da sabato 28 marzo il sacerdote è tornato a vestire la divisa di infermiere, a indossare guanti e mascherina e ha preso servizio presso l’ospedale di Busto Arsizio.
«Prima di entrare in Seminario, ho conseguito il titolo d’infermiere professionale, ho studiato all’ospedale di Merate e lavorato al “Valduce” di Como – ha raccontato Morstabilini al portale della chiesa di Milano -, ne ho parlato col Vicario generale. Monsignor Agnesi mi ha consigliato di prendere contatto con le autorità sanitarie competenti per capire se posso ancora essere utile, nonostante siano passati gli anni. Avendo concluso la mia quarantena di ritorno dall’Irlanda, ho subito inviato la domanda per la disponibilità presso l’ospedale di Busto Arsizio. Nel giro di due giorni mi hanno chiamato, ho fatto il colloquio, effettuato la visita medica, firmato il contratto. Ho preso servizio sabato 28 marzo».
“Spero – aveva concluso don Giuseppe nell’intervista – di poter dare con le parole, la testimonianza e facendo l’infermiere, un segno di speranza. Solo questo mi sta a cuore”.
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