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Quattro decessi per coronavirus nella Rsa Sant’Erasmo

La direzione della Rsa ha scelto una linea di totale trasparenza e pubblica una lettera per fare il punto per i famigliari degli ospiti della struttura sanitaria

La direzione della Rsa ha scelto una linea di totale trasparenza e pubblica una lettera per fare il punto per i famigliari degli ospiti della struttura sanitaria. La pubblichiamo integralmente.

Carissimi

Con questa lettera, seguendo la linea di trasparenza scelta dalla nostra Fondazione sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, vorremmo fare il punto sulla situazione della nostra RSA.

Diffusione del contagio. Non abbiamo dati certi considerato che, purtroppo, la strategia scelta dall’ATS è stata quella di NON fare tamponi. Non siamo pertanto in grado di affermare con certezza quanti siano gli ospiti “positivi” e quanti siano gli operatori contagiati.

Decessi. Dall’inizio dell’emergenza ad oggi, i decessi dei nostri ospiti sono stati in totale quattro. Solo un ospite ha fatto il tampone (in Ospedale) ed era risultato positivo. Un’altra ricoverata, invece, è morta verosimilmente per cause non correlate al virus. Nel terzo e quarto caso gli ospiti, nei giorni precedenti il decesso, avevano manifestato febbre alta. In questa situazione, considerata l’assenza di tamponi effettuati sulle due persone, ci asteniamo però dal fare ogni ipotesi su cause o possibili concause.

Sintomi. Alle ore 10 di oggi gli ospiti con febbre sopra i 37,5 gradi erano 6 (di cui 2 sopra i 38). Si ricorda che la temperatura viene misurata almeno 2 volte al giorno.

Gestione emergenza. Dal giorno in cui l’Ospedale ha rimandato in RSA un ospite positivo, abbiamo scelto di fare il possibile per gestire i pazienti con le nostre forze. Inviamo pertanto in Pronto Soccorso solo gli ospiti che, per curarsi, necessitano di tecnologie e strumentazioni non disponibili nella nostra RSA.  Abbiamo inoltre disposto che i malati con febbre alta vengano opportunamente isolati e stiamo anche impedendo contatti fra gli ospiti dei vari reparti.

Dispositivi di protezione. Mascherine, camici, guanti sono a disposizione di tutto il personale. Le scorte però cominciano a scarseggiare a causa dell’assenza di rifornimenti, ma per il momento nessun operatore è privo dei necessari dispositivi. Come tutte le strutture socio-sanitarie, abbiamo fatto copiosi ordini di materiali e siamo in attesa delle consegne che in questi giorni non sono sempre tempestive.

Relazione con i famigliari. La regola che seguiamo è semplice: se un ospite accusa sintomi o risulta malato il famigliare viene subito informato e aggiornato dal medico e/o dall’infermiere. Se invece è in buone condizioni di salute saranno le animatrici a chiamare i famigliari rassicurandoli sulle condizioni dei loro congiunti.

Operatori. A fine febbraio, nelle ore immediatamente seguenti la diffusione della notizia che una nostra operatrice era positiva al tampone, abbiamo registrato un picco delle malattie del personale ASA e infermieri. Ad alcuni di essi è stato effettuato il tampone che in qualche caso ha dato esito positivo. Le numerose assenze del personale hanno causato grosse difficoltà per la gestione del servizio, ma abbiamo sopperito sia grazie all’impegno di molti colleghi (doppi turni, straordinari, ecc…), sia attraverso il reperimento di nuovo personale sostitutivo.

Informazione. Stiamo cercando di diffondere gli aggiornamenti tramite il sito internet, i comunicati stampa, i messaggi Whatsapp, le pagine Facebook, le email. Stiamo rispettando l’impegno di aggiornare ogni 48 ore sulla situazione della struttura.

La Direzione generale

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it
La libertà è una condizione essenziale della nostra vita. Non ci può essere libertà senza consapevolezza e per questo l’informazione è fondamentale per ogni comunità.
Pubblicato il 17 Marzo 2020
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