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Gallarate è vuota, “ma dovrà ripartire”. Ecco le proposte delle minoranze

Un pacchetto articolato da 2-3 milioni di euro, per aiutare famiglie e imprese passo passo: dalle esigenze di ora, al rinvio dei pagamenti, alla ripartenza. "Massima disponibilità a discutere le scelte"

Gallarate vuota per coronavirus

Un pacchetto di misure per famiglie e imprese, a livello comunale, da finanziare con 2-3 milioni di euro, usando vari strumenti (straordinari). È la proposta che viene da tutti i consiglieri di minoranza di Gallarate, per un intervento del Comune che vada a sostenere e compensare il gran sacrificio economico della crisi Coronavirus.

«Queste proposte le abbiamo fatte avere a sindaco, assessore e maggioranza» spiega subito Giovanni Pignataro, capogruppo Pd. Le idee sono state presentate già nella Conferenza capigruppo (fatta in teleconferenza, mercoledì): «Abbiamo registrato una certa apertura a ragionare: evidentemente le proposte non appaiono lunari», pur nella incertezza generale. «Il bilancio ha dei margini su cui manovrare». 

Il pacchetto “Gallarate riparte” è stato sottoscritto dai consiglieri autonomi di centrodestra, del Pd, di Città è Vita, di La Nostra Gallarate 9.9, di Libertà per Gallarate (Giovanni Pignataro, Sebastiano Nicosia, Margherita Silvestrini, Edoardo Guenzani, Anna Zambon, Danilo Barban, Matelda Crespi, Carmelo Lauricella, Luigi Fichera, Leonardo Martucci, Luca Carabelli, Rocco Longobardi: quest’ultimo non ha partecipato alla conferenza stampa perché preferiva prima la condivisione con l’amministrazione).

Quale cifra si potrebbe stanziare? Il calcolo delle minoranze parla di «3 milioni potenzialmente disponibili, 2 milioni sarebbe una cifra ragionevole».

Da dove li si prende? Quando si presentano variazioni al bilancio è obbligatorio indicare da dove si prendono i fondi. Lo fa Luca Carabelli, Libertà per Gallarate, presidente della Commissione bilancio, che cita tre spazi di “manovra” concessi in emergenza:  l’uso per spese correnti degli oneri di urbanizzazione (gli incassi dall’edilizia: «nel 2020 previsto 1,65 milioni, ne sono stati già incassati 700mila»), il rinvio delle quote dei mutui grazie alla disponibilità data da Cassa Depositi e Prestiti («vale un milione di euro»), l’utilizzo dell’avanzo in parte corrente («Non abbiamo ancora il consuntivo, ma anche questa potrebbe essere cifra importante»). A questo si potrebbero aggiungere altre risorse recuperate da minori consumi, ad esempio per gli edifici scolastici rimasti chiusi.

Se si possono muovere dai 2 ai 3 milioni di euro, dove si possono investire queste risorse?

Le proposte avanzate dall’opposizione sono articolate. Partiamo da tributi e tariffe:  per i tributi si propone un «rinvio a novembre 2020, con rateizzazioni e una riduzione per la quota corrispondente al periodo di inattività», spiega Margherita Silvestrini Altro capitolo, le tariffe della sosta: la proposta della minoranza è di trasformare Seprio Park e parcheggi blu “a corona” del centro rendendoli gratuiti, convertendoli a disco orario per assicurare la rotazione e «per agevolare l’accesso al centro e alle attività commerciali».

Capitolo scuola: l’intervento è «urgente», dice Sebastiano Nicosia (Città è Vita), per assicurare accesso alla didattica online, per le famiglie meo abbienti e per quelle che in questo momento hanno difficoltà perché in casa ci sono più ragazzi che devono studiare e genitori che devono lavorare in smart working. L’idea è fornire tablet: «È meglio intervenire però attraverso le scuole anziché direttamente con le famiglie». I tablet verrebbero dati alle scuole e queste li darebbero in comodato d’uso agli studenti (l’investimento sarebbe anche di lungo termine, si potrebbero usare anche dopo).

gallarate generico
Un momento della conferenza stampa in teleconferenza

Per le famiglie, le aziende e il commercio: si parla di uno sgravio fiscale del 20% sulle tasse comunali e di un «fondo garanzia affitti, sia per famiglie e attività economiche», spiega Luigi Fichera (Libertà per Gallarate), per consentire un rinvio delle scadenze degli affitti. «Questo fondo sarebbe una garanzia comunale per i proprietari, perché i locatari possano spostare le scadenze di pagamento».

Altro capitolo da creare, un fondo per acquisto di dispositivi di protezione (ad esempio: protezioni in plexiglas alle casse) «da fornire alle attività che man mano riprenderanno», per evitare che siano appesantite nelle spese. Per aiutare i locali e i ristoranti viene proposta una «riduzione o cancellazione del plateatico» sui dehors, cosicché i locali possano garantire il numero di posti senza troppa concentrazione di persone.

Infine, per le famiglie, un aiuto per sostenere le spese «per campi estivi per bambini e ragazzi», spiega Carmelo Lauricella (Pd) e nuovi servizi di aiuto per supporto psicologico.

QUI IL DOCUMENTO COMPLETO DI TUTTE LE PROPOSTE

Fin qui, come si è detto, le proposte della minoranza. Che assicura la «volontà di dialogare» e per questo ha presentato un pacchetto ampio: «Andranno fatte delle scelte ma non vogliamo irrigidirci nelle richieste» dice Giovanni Pignataro. Rimane la disponibilità massima a discutere con sindaco e maggioranza: «Usiamo un po’ di questa creatività, come suggerisce Draghi».

L’importante è che Gallarate riparta. Nei modi giusti, nei tempi giusti, ma si dovrà ripartire.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 02 Aprile 2020
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