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Finalmente un po’ di rumore!

Vincenzo racconta le sue emozioni durante la quarantena. "Viviamo in sette in casa. Mi sono trovato tutto d'un colpo ad essere l'unico contatto con l'esterno"

Aiuti umanitari malpensa

Il silenzio di Malpensa. Abito al confine tra Gallarate e Cardano al Campo, vicino alla zona che i miei nonni chiamavano “curisin”. Sono fortunato a non essere lungo il sentiero di discesa di Lonate, ma i rombi dei motori si sono sempre sentiti, anche e soprattutto lo scorso anno durante il bridge.

D’un tratto il silenzio, rotto una due volte al giorno. E all’inizio ti chiedi: cos’è? Un tuono? No, semplicemente un aereo nella provincia con le ali. Se ne sono sentiti pochi. Il suono più frequente era quello delle sirene. Ambulanze? Polizia? Chi lo sa.

Nell’ultimo fine settimana un incremento sensibile, ma mai ai livelli di un tempo. Cargo? Riscaldamento motori tenuti fermi per troppo tempo?

Finalmente un po’ di rumore!

Il mio pensiero va a tutti i ragazzi e le ragazze rimasti a terra, nel senso fisico del termine.

Cari assistenti di volo, umili camerieri col sorriso d’ordinanza che in certi casi non hanno fatto mancare il loro supporto e la loro allegria nelle attività di volontariato.

Era più umano consegnare una mascherina a uno straniero, con Valerio che gli scambiava due parole nella sua lingua.

Stefano Robbiati, Gallarate

 

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Pubblicato il 22 Maggio 2020
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